Ranieri International Next 275 LX: la prova della barca a motore [VIDEO]
Le sensazioni di Maurizio Bulleri dal Lago d'Iseo
Il cantiere Ranieri International ha realizzato un nuovo modello. Si chiama Next 275 LX e vale la pena di osservarlo, soprattutto considerando le sue dimensioni. È una barca lunga poco più di 8 metri, ma non potete neanche immaginare com’è stata ben organizzata, per farci sentire comodi e darci una abitabilità, sopra e sottocoperta, tipica di barche più grandi. Poi c’è un’altra misura fondamentale: la larghezza. Ha un baglio massimo di 255 cm perché così la possiamo carrellare, cioè trasportare su carrello stradale con un’autovettura, e godercela in tanti mari, in ogni posto dove andremo.
Le caratteristiche
Mi è già venuta la voglia di sognare la prossima crociera e, a proposito, voglio farvi vedere subito com’è organizzata sottocoperta, perché è difficile credere che qui ci siano quattro posti letto, in due zone separate. A prua, la dinette con il tavolino centrale che diventa un letto matrimoniale con tutto intorno imbottiture. Sotto al materassino, c’è una capiente stiva. Nel disimpegno, che ha un’altezza di 176 cm, un contenitore, sopra il quale aggiungerei un armadietto per il guardaroba. La cuccetta di poppa, sebbene di altezza ridotta, è per due persone e poi c’è il bagno. Ci si muove agevolmente in coperta perché la massima larghezza dello scafo è mantenuta per i due terzi della lunghezza. Quando giudichiamo una barca, non dobbiamo accontentarci dell’estetica, dobbiamo anche conoscere come è stata costruita. Ranieri International, per questo scafo, adotta il sistema che ha chiamato ‘Fully developed cockpit system’. Significa che, in una sola stampata, viene costruita la coperta, il fondo della cabina, i vani tecnici, gli alloggiamenti dei serbatoi e i gavoni. Tutto in un solo insieme, senza giunzioni, così è più solida.
Sul ponte di prua, il materassino lascia spazio a passaggi laterali ed è ben fissato. Sul lato prodiero del castro, c’è un divanetto che serve anche da schienale quando ci si sdraia. Comodi gli accessori, come i porta lattine, le maniglie, gli altoparlanti. Mai visto una plancia come questa, con un Glass Bridge, cioè con un vetro scuro grande verticale per vedere bene i display, che possono essere anche molto grandi. Anche il resto della postazione di pilotaggio mostra la cura per l’ergonomia, con tre sedute convertibili in appoggiareni, per la tecnica, comandi e interruttori in un riquadro e per la sicurezza tienti bene. Il parabrezza ripara molto bene e ha un bel profilo sportivo. In un volume contenuto, con precisione millimetrica, hanno inserito la cucina. C’è il frigo, un grande gavone per lo stivaggio, il lavandino, i fuochi. Ma se volete, al posto di questo modulo, potete scegliere di avere semplicemente due poltrone di pilotaggio girevoli.
Il pozzetto si presta alle diverse situazioni: tanto spazio e tanti posti a sedere, grazie alle panche a scomparsa nei fianchi, complete di schienale. Il tavolo da pranzo compare quando serve, lo schienale del divano di coronamento trasla ed ecco una seduta rivolta verso poppa. Due passaggi portano verso la spiaggetta bagno, con plancette strutturali non applicate, allo stesso livello del calpestio. Per ombreggiare la coperta, sono previsti l’hard top, il soft top, il rollbar con doppio tendalino oppure quattro pali di carbonio con un telo parasole. Al pari di uno yacht, potete allestirlo con tutto quello che desiderate: dall’aria condizionata alle luci subacque e poi potete personalizzarlo cambiando i colori delle fiancate, dell’hard top, della console, dello stand-up e altro ancora.
La prova
Questo divanetto mi dà la possibilità di sistemarmi come voglio, in maniera decisamente comoda. Non solo impostata, professionale, ma anche un po’ rilassata. Siamo sul lago d’Iseo, ma questa è una barca fatta anche per il mare, dove l’abbiamo già provata sia con due motori fuoribordo sia nella versione gemella la 275 SL, che ha una cabina con una cuccetta per solo due persone anziché, come in questo caso, per quattro. Trim tutto basso, un po’ di gas e la portiamo in planata. Ha già staccato la scia ad appena 8 nodi, a conferma del buon bilanciamento dei pesi su questo scafo. Ciò che mi piace di questo cantiere Ranieri International è la loro voglia di continuare a migliorarsi, di non accontentarsi mai. E così, per esempio, siamo arrivati alla terza generazione di carene progettate con il sistema ‘HIS: Hall Innovative System’: così lo ha chiamato Ranieri International il modo di progettare queste linee d’acqua con step.
Abbiamo un fuoribordo da 350 cavalli, il V10 di Mercury. Acque decisamente tranquille, c’è una brezza leggera di circa 5 nodi, che non riesce a formare onda. Questa barca viene costruita assemblando scafo e coperta con un metodo particolare, con una giunzione elastica che permette di assorbire meglio le deformazioni che, inevitabilmente, il moto ondoso imprime all’imbarcazione. E, tutto sommato, questa soluzione fa percepire anche un migliore comfort a bordo, una sensazione di minore durezza dello scafo sull’acqua. Non ho mosso il trim, sono ancora nella posizione più bassa, velocità intorno ai 25 nodi. A questa andatura, il consumo è di 40 litri/ora. Adesso però provo a dare un po’ di trim. Si nota subito come la scia si sposta verso poppa, però non bisogna esagerare col trim, perché se è vero che libera le sezioni prodiere, quindi ci permette di correre meglio, è anche vero che l’elica può andare in cavitazione, quindi prestate attenzione. Sentite bene il rumore del motore, per capire se i giri crescono e la velocità non aumenta.
Adesso, con il 7% del trim, la velocità è rimasta sempre di 25 nodi, ma liberando le sezioni prodiere dall’acqua ho guadagnato un po’ in consumo. L’ho migliorato, 38 litri/ora. Per per saggiare gli effetti dello step, non basta mettere giù la manetta e sentire lo scafo che si libera dall’acqua. Bisogna anche verificare che in virata non ci siano reazioni brusche, inattese, inadeguate e direi che qui tutto funziona alla perfezione. Piacevole e morbida anche nelle accostate. È buona l’efficienza a 30 nodi, ci bastano 50 litri per ora, considerate che abbiamo 10 cilindri, 350 cavalli. È il momento di giù la manetta! Velocità massima, con il trim al 50%, 41 nodi. Ho provato questa stessa imbarcazione sul mare, con due motori da 150 cavalli, e in quel caso la velocità è stata di 39 nodi. Quindi, con 50 cavalli in meno, 2 nodi di velocità in meno. È una proporzione corretta, ma posso dirvi che, indipendentemente dalla scelta singola o doppia motorizzazione, l’assetto, il bilanciamento dello scafo, la regolazione del trim risultano, in entrambe le situazioni, ottimali. Quindi, la scelta è soltanto vostra. Il mio suggerimento: se navigate sul lago un motore va senz’altro bene, se decidete di fare lunghe navigazioni in mare aperto meglio due.
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