Recaro: la famosa azienda di sedili per auto dichiara bancarotta
Secondo quanto riporta Autocar Recaro avrebbe dichiarato fallimento
Recaro, rinomata azienda tedesca e uno dei principali fornitori di sedili per auto per l’industria automobilistica e degli sport motoristici, si trova ora in una situazione di incertezza. Secondo quanto riportato da Autocar, l’azienda ha recentemente dichiarato bancarotta, mettendo in dubbio il suo futuro.
Secondo quanto riporta Autocar Recaro avrebbe dichiarato fallimento
Il rapporto indica che il tribunale distrettuale di Esslingen, vicino alla sede centrale di Recaro, ha concesso l’autoamministrazione dell’azienda. Ciò implica che il management di Recaro continuerà a gestire l’impresa anche durante la procedura fallimentare, garantendo una certa continuità operativa mentre si cercano soluzioni per superare la crisi finanziaria.
La notizia è arrivata a sorpresa quattro anni dopo che l’azienda è stata acquistata dalla società di investimenti privati Raven Acquisitions, con sede a Detroit. Il sindacato tedesco dei metalmeccanici IG Metall ha dichiarato di non essere ancora a conoscenza delle implicazioni di questa situazione per i 215 dipendenti della fabbrica di Recaro situata nella Germania meridionale.
Recaro è stata fondata nel 1906 come carrozzeria e inizialmente costruiva carrozzerie per vari modelli di auto, tra cui Mercedes, VW e Porsche, incluso il celebre modello 356. Negli anni ’60, l’azienda ha cambiato focus, specializzandosi nella produzione di sedili e iniziando a fornire sedili per la Porsche 911 a partire dal 1965.
Tra le sue innovazioni, Recaro è nota per aver introdotto il primo sedile a guscio monoblocco omologato per la strada, un sedile dotato di altoparlanti integrati nel poggiatesta e il primo sedile con airbag laterali, adattabile anche a vetture più vecchie.
Oltre al settore automobilistico, Recaro, attraverso società separate e accordi di licenza, produce sedili per aeromobili, sedie da gioco e seggiolini per bambini. Si ritiene che questi rami dell’attività non siano colpiti dalla dichiarazione di bancarotta. Finora, l’azienda non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale riguardo la notizia della bancarotta.
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