Regno Unito, lo stop a benzina e diesel nel 2030 e i dubbi di Sunak: “Serve pragmatismo”

Nei vertici del governo britannico iniziano a farsi strada dubbi e incertezze sullo stop del Regno Unito alla vendita di auto a benzina o diesel nel 2030, ovvero con cinque anni d’anticipo rispetto alla deadline fissata dall’Unione Europea.

Ad accendere il dibattito nelle ultime settimane nel Regno Unito sono state le richieste di alcuni esponenti del partito dei conservatori che premono sul governo chiedendo di rivedere le politiche climatiche, al fine di evitare eccessivi costi sociali, in primis quelli sui cittadini.

A tali richieste, il premier Rishi Sunak, oltre a mantenere un atteggiamento vago sull’entrata in vigore del bando dei veicoli a combustione interna secondo i tempi originariamente previsti, ha aperto alla possibilità di rivedere tali misure affermando che: “Il Regno Unito farà progresso verso le emissioni zero, ma in modo proporzionato e pragmatico, che non dia inutilmente alle persone più problemi e più costi nelle loro vite”.

Valutare alternative

Nonostante le rassicurazioni sul percorso intrapreso dal Regno Unito in termini di transizione energetica e riduzione delle emissioni, sollecitato dalle pressioni del partito di Tory, Sunak ha espresso la necessità di prendere in considerazione strade alternative: “Penso che gli eventi dell’ultimo anno o due – ha detto il premier – abbiano dimostrato l’importanza di investire di più nell’energia locale, che si tratti di più nucleare o offshore. Penso che questo sia ciò che la gente vuole vedere ed è quello che ho intenzione di offrire”.