Riallineamento accise, Murano (UNEM): “Le maggiori entrate fiscali servano a diffondere i biocarburanti”
Il "bilanciamento" delle accise di benzina e gasolio genererà circa 2 miliardi di euro di maggior gettito in cinque anni

Il riallineamento della accise dei carburanti, che prevede l’innalzamento dell’aliquota sul gasolio e il contemporaneo abbassamento di quella sulla benzina, genererà un maggior gettito fiscale di circa 2 miliardi di euro nel periodo 2026-2030.
A tanto ammontano i maggiori introiti per le casse dello Stato legati all’approvazione della norma, prevista dall’articolo 30 della Legge di Bilancio 2026, appena trasmessa al Parlamento, che prevede, a partire dal 1° gennaio 2026, la riduzione dell’aliquota di accisa sulla benzina di 4,05 centesimi €/litro e l’aumento, di pari importo, dell’aliquota di accisa sul gasolio, risultando così allineate a 67,29 centesimi €/litro.
Murano (UNEM): “Utilizziamo le maggiori entrate per favorire la diffusione dei biocarburanti”
Su come impiegare i circa 2 miliardi di euro derivanti dal riallineamento delle accise, UNEM, Unione Energie per la Mobilità, ha le idee chiare, come spiega il suo presidente Gianni Murano: “In un contesto in cui le nuove regole, tra cui l’ETS2 e la RED III, comporteranno un aumento dei costi lungo tutta la filiera riteniamo fondamentale utilizzare queste maggiori entrate per sostenere la diffusione dei carburanti rinnovabili con interventi sulla fiscalità che valorizzino la bassa o nulla impronta carbonica dei biocarburanti, nonché per stimolare gli investimenti necessari a sostenerne l’incremento previsto per i prossimi anni”.
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