Ribco Venom 44: la prova del maxi gommone dai mari della Grecia [VIDEO]

Le sensazioni di guida con Maurizio Bulleri

Ribco Venom 44: la prova del maxi gommone dai mari della Grecia [VIDEO]

Siamo ad Anavyssos, in Grecia, per provare Venom 44, il più grande dei RIB costruiti da Ribco. Il cantiere è stato fondato nel 1994 e da allora hanno costruito un po’ più di 700 esemplari, quindi non hanno puntato su una produzione in grande serie ma sulla qualità. Obiettivo fondamentale di tutti i loro progetti è stato realizzare un prodotto di eccellenza. Oggi proveremo la versione con questi due motori fuoribordo, i Verado V12 di Mercury da 600 cavalli ciascuno, ma esiste anche la versione con motori entro fuori bordo diesel due Volvo Penta D6 da 440 cavalli con piedi poppieri DPI, con la spiaggetta poppiera completamente sgombra, ma ideale soprattutto per chi naviga a lungo perché questo scafo con questa propulsione ha dei consumi incredibilmente bassi. Adesso ve lo faccio vedere.

Velocità 32 nodi, siamo a due litri per miglio. Velocità massima a 50 nodi: memorizzate questi dati per la prova che sta per arrivare con i motori fuoribordo. Ci sono altre differenze di allestimento, che però non dipendono dalla motorizzazione, ma dalle scelte compiute dall’armatore. Ribco, infatti, offre una vasta gamma di accessori e varie personalizzazioni. In realtà, c’è anche una terza versione, con motori entrobordo e propulsioni di superficie e questi non sono scarichi sono gli estrattori d’aria dalla sala macchine. La progettazione avviene con i più moderni strumenti, come il CAD e la modellazione 3D, ma c’è qualcos’altro che mi piace in modo particolare, hanno maturato esperienza attraverso le competizioni e tutti i modelli vengono testati in condizioni molto severe. Non basta disegnare ottime carene, bisogna provarle. Non basta costruire scatti solidi, bisogna fare in modo che tutto ciò che viene montato a bordo possa resistere alle tremende sollecitazioni che subirà quando questo gommone navigherà veloce anche sul mosso. Sì perché questa è un’altra importante caratteristica dei Ribco: andare forte anche quando ci sono le onde e sempre in sicurezza.

Le caratteristiche

Ribco Venom 44

La larghezza è un po’ inferiore a quella di altri modelli, che però non sono fatti per affrontare il mosso. La carena è una lama di coltello, l’angolo diedro sullo specchio di poppa è di 21 gradi. Questo significa che quando troveremo le onde e non salterà, ma le taglierà. Non sbatterà, ma le attraverserà. A proposito di qualità importanti, il t-top è di carbonio, nel tettuccio sono presenti coulisse che servono per agganciare teli trasparenti, che permettono di chiudere tutta la zona sottostante. È un open purissimo, perché è fatto per navigare e correre. La prua è quella di una freccia e i tubolari convergono nella delfiniera, per migliorare l’aerodinamica. Ma se volete campeggiare, con un pulsante sollevate il portellone ed ecco una cabina per due persone. E ce n’è un’altra anche a poppa, ovviamente solo sulla versione con i fuoribordo. Non manca la toilette, completa di lavandino e carabottino, per raccogliere le acque della doccia. Per pernottare in Rrda l’ancora di poppa: due sono meglio di una.

Siccome non ci sono cabine, il ponte di coperta è basso e quindi il baricentro non è elevato. I tubolari sfiorano l’acqua, come i veri gommoni, per la massima sicurezza, ma anche per la stabilità. Non avevo mai visto una tuga con delle forme così, questa concavità deflette l’aria verso l’esterno e questi montanti la sparano verso il tetto, in modo che non entri nel cockpit. Hanno pensato ovviamente anche al relax: a poppa il prendisole ha gli appoggiatesta ed un corridoio centrale che permette di non calpestare i materassini, nel pozzetto si può montare un tavolo sul quale si affacciano altre due sedute servite da porta lattine e, siccome sono contro marcia, dotate di maniglie. I sedili di pilota e navigatore sono derivati dalle competizioni cui Ribco ha partecipato: ricordo di averne visto uno al round Britain. Schienali anatomici, sedute a sella ammortizzate, punta piedi e queste sono le pedane per chi siede dietro. Bellissimi i gusci di vetroresina di ridotto spessore per non sottrarre spazio e, per la stessa ragione, frigo e lavandino sono sotto i sedili, così non serve un mobile a loro dedicato.

Postazione di pilotaggio da corsa. Cruscotto verticale, con doppi controlli, quelli digitali e quelli analogici. Al centro la console con le manette, in modo che se volete vi dividete i compiti. Il driver con due mani sulla ruota di timone e il throttleman accanto a voi, che tiene le manette. Questo supporto è di design, sembra il serbatoio di una Harley Davidson, visto da qui. Due motori Verado V12 da 600 cavalli ciascuno e hanno montato delle eliche di passo lunghissimo. Pensate che andremo piano? Non credo proprio.

La prova

Ribco Venom 44

Trim tutto giù, velocità 15 nodi, siamo già oltre la planata. Mi aspetto grandi prestazioni da questo scafo, che è stato disegnato da Lorne Campbell. Dovete sapere che questo anziano, ma espertissimo progettista inglese, ha realizzato tantissimi progetti, tra cui scafi offshore da competizione e le sue imbarcazioni hanno vinto addirittura 11 titoli mondiali. Per questa carena, hanno scelto tre step messi in modo da bilanciare lo scafo a tutte le velocità e anche in modo da dargli quella spinta idrodinamica, che serve per farlo uscire dall’acqua e farlo correre veloce. Ma osservate cosa accade a 25 nodi. Ho la prua tutta immersa, perché non voglio sentire le onde, voglio navigare con la massima stabilità. Ma se si alzasse il vento più forte di quello che c’è adesso, posso dare trim. Lo sente. Lo scafo sente moltissimo. Alza la prua, la scia non parte più da davanti ma da qui e gli schizzi, in questa maniera, non salgono a bordo. C’è un’altra ragione per cui gli spruzzi se ne stanno lontani da noi, perché hanno dato i fatti in una forma particolare, li hanno rovesciati. Avete notato la sicurezza con cui ho affrontato la virata senza toccare la ruota di timone? E siamo a 30 nodi

A 3600 giri siamo a 33 nodi con un consumo di 4,5 litri per miglio. Impressionante lo scatto. È incredibile come esce dall’acqua e accelera. Ancora gas. Ok diciamo che questa può essere una velocità di crociera, siamo a 50 nodi sempre un consumo contenuto, si fa per dire considerata la potenza e la grandezza del mezzo, 4,5 litri per miglio. Fantastico! Questo è il segno del rendimento di questa carena a questa velocità. E adesso giù la manetta, su il trim. Siamo contro vento, contro le onde. Sentite come salta dolce, che carena morbida. È fantastica, mai provato un mezzo così. E siamo a 63, 64, 65 nodi. Teniamo un po’ sul mosto, la voglio provare anche qua. Siamo a 66, 67. Gli do poco trim, ne tolgo un po’ per non farla scavitare. 67, 67.5. Ma quanto va? È spettacolare, è spettacolare! Top Speed di oggi: 67.9 nodi.

Conclusioni

Due cose mi hanno impressionato di questo Ribco Venom 44: primo una velocità così alta non l’avevo mai raggiunta con questi due motori, secondo una facilità di guida con un controllo così a queste andature è straordinario. E ve lo dico, mentre sto girando a 50 nodi sul mare mosso.

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Nautica

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)