L’allarme di Cingolani: “Fonti rinnovabili o basta auto. E non solo”
L'Italia copre solo il 17% del fabbisogno energetico
La transizione ecologica è una delle sfide di questo periodo storico, con l’utilizzo di fonti rinnovabili per garantire l’energia. Il ministro Roberto Cingolani ha lanciato un nuovo allarme sul tema, tramite le colonne del Financial Times, e mandando un messaggio a chi è contrario all’installazione di parchi eolici o solari.
Se non ci saranno le fonti rinnovabili, secondo il ministro della Transizione Ecologica, bisognerà “rinunciare alle auto, all’aria condizionata, al telefono cellulare ed a internet” in un prossimo futuro. Dunque, secondo Cingolani questo cambiamento non è più rimandabile ed “i cittadini devono comprenderlo”.
Italia in ritardo
Attualmente, l’Italia è piuttosto indietro in questo processo: solamente il 17% del fabbisogno energetico del nostro Paese è coperto da energie rinnovabili e “siamo troppi dipendenti dalle importazioni di gas”. Per questo, uno degli obiettivi annunciati dal ministro è triplicare l’energia eolica o solare entro il 2030.
Tra le possibili fonti di energia per il futuro c’è anche la tanto discussa energia nucleare, che venne fermata in Italia con il referendum del 1987. “Non sono un fan del nucleare, ma dell’innovazione”, è la risposta sul tema di Cingolani. Una possibile apertura, non per la ‘vecchia tecnologia nucleare’ ma per i piccoli reattori modulari. Parole, quest’ultime, simili a quelle dei mesi scorsi, che avevano subito portato alla reazione negativa di più di una forza politica, soprattutto legata ai Verdi.
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