Sciopero di 48 ore dei benzinai sulle autostrade

Dalle 22:00 del 19 ottobre alla stessa ora del 21

Sciopero dei benzinai sulle autostrade – Chiusura delle aree autostradali indicato dalle associazioni di categoria, a cui si somma un “presidio pacifico” a Roma vicino alla sede di Autostrade per l'Italia
Sciopero di 48 ore dei benzinai sulle autostrade

“Dopo lunghi mesi di assoluta inerzia che hanno consumato inutilmente e quasi per intero i due anni di proroga delle sub concessioni già scadute concessi dall’Antitrust per procedere ad una razionalizzazione della rete delle aree di servizio autostradali allo scopo di restituire agli utenti di questa viabilità prezzi più contenuti e servizi qualitativamente adeguati, i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello sviluppo economico hanno dato alla luce, nell’indifferenza del caldo ferragostano, un decreto che si traduce – tra affermazioni di principio ambiziose e codicilli che immediatamente le negano – in un beffa sia per quanti vi operano che per i consumatori.” Il messaggio dei gestori di aree di servizio autostradali sottolinea i motivi che hanno portato alla proclamazione di uno sciopero di 48 ore degli operatori presenti sulla rete autostradale.

Le associazioni di categoria dei gestori Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Anisa Confcommercio, hanno segnalato la chiusura delle stazioni autostradali per un periodo previsto dalle ore 22:00 di oggi 19 ottobre, fino alla stessa ora del giorno 21 ottobre. Una sospensione dell’attività di 48 ore sommata anche da un “presidio pacifico” in programma a Roma in Via Bergamini 50, dalle ore 11 del 20 ottobre, in prossimità della sede di Autostrade per l’Italia. Inoltre, le associazioni dei gestori hanno anche anticipato precisi ricorsi al Tar del Lazio in riferimento al decreto interministeriale e ai bandi di gara sviluppati dai concessionari in corso di deposito.

“Nessuna razionalizzazione della rete (previste 25 chiusure e, allo stesso tempo, 19 nuove aperture), nessun contenimento dei livelli di royalty imposti dai concessionari (fino al +1400% negli ultimi dieci anni), nessun innalzamento degli standard di servizio (al contrario, si premia l’automazione spinta delle vendite di carburanti, di alimenti e bevande)” hanno aggiunto i gestori, riassumendo i motivi che li hanno portati a indire una nuova manifestazione di protesta, come riportato dall’ANSA.

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