Seat e Snam: siglato un accordo per promuovere l’utilizzo del metano

Seat è il marchio con la gamma più completa di auto a gas naturale in Europa

L’accordo strategico sul metano sottoscritto da Seat e Snam mira a supportare lo sviluppo di infrastrutture di rifornimento di CNG (gas naturale compresso) e bio-CNG, oltre a progetti tecnologici in materia di nuovi prodotti.
Seat e Snam: siglato un accordo per promuovere l’utilizzo del metano

Nell’ottica di una mobilità sempre più sostenibile, Seat ha deciso di puntare in misura maggiore sull’utilizzo del metano o gas naturale (CNG – gas naturale compresso) che dir si voglia. Diversi i motivi alla base di questa scelta: prima di tutto a livello puramente ecologico il gas naturale è l’unico combustibile fossile non derivato dal petrolio e poi presenta basse emissioni di gas nocivi (quasi 25% di CO2 in meno rispetto alla benzina e circa il 75% in meno di rispetto al diesel). Inoltre l’autotrazione a metano è considerata ecologica dall’Unione Europea, pertanto i veicoli alimentati a gas naturale possono circolare in molte città d’Europa anche in presenza di restrizioni al traffico dovute all’inquinamento. In ultimo, anche a livello economico l’utilizzo del metano sorride al portafoglio dei clienti visto che, nel momento del rifornimento, consente un risparmio del 45% rispetto alla benzina e del 25% rispetto al Diesel.

Il metano è un’alternativa efficiente e vantaggiosa ai carburanti tradizionali

Stando così le cose Seat vuole puntare ancor di più sull’utilizzo del metano incentivandone l’utilizzo in chiave ecosostenibile non soltanto come una tecnologia ponte in attesa dell’elettrico, bensì come una reale alternativa a lungo termine. Allo stato attuale in Europa l’utilizzo del metano per autotrazione è in crescita. Nello specifico l’Italia è il mercato principale, grazie ad una flotta di circa 1 milione di auto e 1.300 distributori. Seat ha così deciso di puntare di buon grado su questa soluzione come alternativa efficiente e vantaggiosa ai carburanti tradizionali, offrendo tecnologie a gas compresso e ibride a benzina sui modelli Mii, Ibiza, Leon e Arona, attualmente l’unico SUV a metano al mondo. In tal contesto, il Presidente di SEAT, Luca de Meo, e l’Amministratore Delegato di Snam, leader europeo nelle infrastrutture gas, Marco Alverà, hanno firmato oggi a Milano un accordo strategico proprio al fine di promuovere l’utilizzo del gas naturale (metano) e del gas rinnovabile (biometano) per una mobilità più sostenibile.

In base all’accordo appena siglato, le aziende esploreranno opportunità di sviluppo di business e iniziative rivolte ai rivenditori, ai clienti commerciali e agli automobilisti per promuovere il sistema delle stazioni di rifornimento di gas naturale e l’individuazione di nuovi progetti tecnologici. Il tutto al fine di offrire un valore aggiunto ai proprietari di veicoli alimentati a metano. Luca De Meo, Presidente di Seat, ha dichiarato a margine della firma: “L’accordo con Snam pone le basi per una maggiore diffusione del CNG: l’Italia è leader in Europa nell’utilizzo di questa alimentazione e concentra il 55% delle vendite di auto a metano. Un veicolo su cinque venduti da Seat in Italia è a metano. Con questa collaborazione vogliamo dare ulteriore impulso allo sviluppo del gas compresso in Italia ed esportare in altri paesi questo caso di successo.” Dal canto suo Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, ha chiosato: “Questa nuova partnership permetterà di favorire un ulteriore sviluppo della mobilità sostenibile a gas naturale e biometano sia in Italia che in tutto il continente perché unisce due leader europei: noi nella realizzazione di infrastrutture innovative, Seat nello sviluppo di nuovi modelli premium. Sia noi che Seat siamo convinti che il gas naturale, ancora di più grazie alla rapida diffusione del gas rinnovabile, sia la soluzione più immediata per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città, abbinando sostenibilità ambientale a prestazioni ed economicità. La mobilità sostenibile è uno dei punti principali del nostro piano di investimenti da 200 milioni di euro nei business della transizione energetica.”

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