Sergio Marchionne sull’Alfa Romeo Giulia: “Una grandissima chance”

Sistemi ibridi plug-in potrebbero già vedersi sulle future Jeep

Marchionne su FCA e Ferrari - L'Amministratore Delegato del Gruppo FCA e Presidente di Ferrari, risponde alle domande dei giornalisti presenti al Salone di Ginevra 2016
Sergio Marchionne sull’Alfa Romeo Giulia: “Una grandissima chance”

“La macchina è una grandissima chance. È una grandissima vettura, ma bisogna produrre anche a livello qualitativo”. Così Sergio Marchionne, Amministratore Delegato del Gruppo FCA, a proposito della nuova gamma di Alfa Giulia, introdotta al Salone di Gin5vra 2016.

Il dirigente della società ha spaziato dalla nuova berlina del Biscione, all’altra interessante novità proposta da Maserati: il Levante. Mezzo che, al pari del prossimo crossover di Alfa Romeo in programma, non può essere definito propriamente un SUV, come ad esempio lo sono le vetture marchiate Jeep. Al momento non sono in discussione possibili alleanze, smentendo anche le voci recentemente circolati su eventuali contatti con il Gruppo PSA. “Non sto parlando con nessuno!” ha chiarito secco. Una potenziale alleanza, in ogni modo, sarebbe basata solo sullo sviluppo di prodotti.
A proposito di propulsioni alternative, invece, sottolinea che “le scelte tecnologiche sono già in pancia” e che la loro introduzione avverrà al tempo opportuno, anche per questioni di costi. Anticipando che le prossime generazioni della gamma Jeep potrebbero già includerle. Così come si può supporre che la cosa si estenda anche alle vetture Alfa e Maserati. Difficile, invece, che avvenga su una Panda.
Interpellato poi su una possibile nuova Punto, Marchionne precisa che quel segmento è troppo affollato, a differenza della nuova gamma di Tipo. Una tipologia di offerta che, considerando il rapporto qualità/prezzo, risulterebbe molto allettante
.

Tornando alla Giulia, Marchionne ha giustificato il ritardo, semplicemente perché: “Il progetto non era pronto per essere lanciato”. Un ritardo dovuto a questioni qualitative, considerando in particolare il valore della concorrenza tedesca e, come ha simpaticamente evidenziato “non bastano un paio di martellate” per colmare il gap con questo tipo di nomi. La macchina doveva essere dunque “pronta” per sostenere questo tipo di confronto, altrimenti non sarebbe stato ancora il caso, ha sintetizzato il dirigente del gruppo.

Interpellato sul mercato Europeo e il possibile rischio di uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, dai giornali soprannominato come Brexit, oltre adaltre questioni che potrebbero interessare l’economia del Vecchio Continente, Marchionne ha sottolineato che si tratta tutte di questioni complesse, ma in merito al Brexit non ha timori di eventuali ripercussioni dirette sul contesto FCA.

C’è spazio anche per domande sulla Ferrari, sulla stagione di Formula 1 e sul possibile ma ancora molto lontano ritorno di Alfa Romeo in Formula 1. A proposito della Scuderia Ferrari, il presidente del Cavallino Rampante afferma subito che la macchina c’è, ma preferisce non sbilanciarsi su un debutto vincente già in Australia. Un’accortezza che fa leva anche sul lavoro mirato più sull’affidabilità e sulla costanza di ritmo dei rivali di Mercedes, piuttosto che sulla pura ricerca di prestazioni. Una sicurezza degli uomini della stella che fa riflettere.
Mentre a proposito di un potenziale ritorno dell’Alfa Romeo in Formula 1, Marchionne chiarisce che la cosa non può avvenire in tempi brevi e che resta una cosa che “piacerebbe”. Un condizionale che sottolinea comunque una difficoltà e un piano che potrebbe essere esteso a lungo termine, dipeso anche dai potenziali guadagni del marchio del Biscione. “Non è uno sport da tutti” rimarca a proposito del massimo campionato automobilistico, rigirando il quesito più sul perché determinati gruppi non decidano di entrarvi, come Volkswagen. In questo caso, Marchionne parla anche di “atto dovuto” per il colosso di Wolfsburg, ricordando le voci non molto lontane di un interesse di Audi, prima del cosiddetto scandalo Dieselgate.

Nel caso Alfa Romeo dovesse tornare in Formula 1, aggiunge poi il numero uno di Maranello: “Sono convinto che la Ferrari sia disposta a fare anche da spalla”, suggerendo la possibilità che un telaio Alfa Romeo possa essere spinto dai generosi propulsori di Maranello. E, quando gli si domanda se il marchio di Arese non possa affrontare un tipo di competizioni negli Stati Uniti, proprio per spingerlo a livello promozionale, Marchionne replica diretto: “Correre nelle gare americane non è nel DNA di Alfa Romeo.”

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