Apre la portiera dell’auto e fa cadere un motociclista: è omicidio colposo
Condannata in primo grado ed in appello
Se uno apre distrattamente la portiera dell’auto, fa cadere un motociclista e lo uccide, è un omicidio colposo. È quanto ha deciso la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 34925/2022, dopo la condanna in primo grado ed in appello di un’automobilista. Pena (sospesa) di 10 mesi e 20 giorni di carcere e risarcimento danni.
La sentenza della Cassazione
Il GUP, infatti, ha valutato il nesso di causa tra la condotta dell’imputata e l’evento morte del passeggero del motociclo: “Al momento dell’apertura della portiera verso la strada, la ricorrente non aveva adeguatamente vigilato sul sopraggiungere di mezzi che, per effetto di tale apertura, avrebbero potuto ricevere ostacolo o danno”. E, in questo modo, è stato violato un preciso obbligo del Codice della Strada. Dello stesso avviso è stata anche la Corte d’Appello.
È stato, inoltre, escluso qualsiasi concorso di colpa da parte del motociclista: “Ne deriva – nella fattispecie – un giudizio convincente sulla riconducibilità della responsabilità dell’incidente – si legge nella sentenza – all’esclusiva condotta colposa, generica e specifica, dell’odierna ricorrente, che non ammette censure in sede di legittimità”.
La pena
In entrambi i gradi di giudizio, l’imputata è stata condannata per il reato di omicidio colposo alla pena di dieci mesi e venti giorni di reclusione, quest’ultima pena sospesa condizionalmente, ed al risarcimento dei danni in favore delle parti civili. A questo proposito, la “corresponsione di Euro 700.000,00 da parte della Compagnia assicurativa, non può condurre alla conclusione della integrale soddisfazione della pretesa risarcitoria delle parti civili”.
Seguici qui