Stellantis, Elkann in Parlamento: “Italia per noi centrale, manteniamo gli impegni presi e investiamo nel suo futuro”
Il presidente del Gruppo automobilistico è intervenuto in audizione alla Camera
Il presidente di Stellantis, John Elkann, è intervenuto quest’oggi in audizione in Parlamento, spiegando l’importanza dell’occasione di confronto: “Ci siamo preparati all’audizione di oggi con grande attenzione; perché per noi l’Italia ricopre un ruolo centrale. Di questa nostra lunga storia, la storia della Fiat che ora è diventata Stellantis, noi siamo, io personalmente lo sono, molto orgoglioso”.
“Intervengo – prosegue Elkann – come responsabile della gestione operativa di Stellantis, incarico che ho ricevuto dal CdA lo scorso 2 dicembre 2024, a seguito delle dimissioni di Carlos Tavares. La sua successione sta procedendo secondo i tempi stabiliti: il nuovo CEO di Stellantis sarà annunciato entro la prima metà dell’anno“.
Nel 2004 Fiat data per spacciata
Nel suo discorso rivolto alle Commissioni Attività produttive di Camera e Senato, il presidente del gruppo automobilistico italo-francese ricorda il recente passato: “Nel 2003, quando morì mio nonno Gianni Agnelli, la Fiat Auto fatturava 20 miliardi di euro e ne perdeva 2. Con i suoi quattro marchi vendeva 1,7 milioni di veicoli, di cui quasi la metà in Italia, ed era fuori dalla top ten dei costruttori mondiali. Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un’azienda spacciata, fallita o da nazionalizzare”. “Nonostante la situazione drammatica, – rivendica Elkann – la mia famiglia si è assunta la responsabilità di difendere l’azienda e chi ci lavorava, investendo nuove risorse e mettendo le basi per il rilancio”.
La risalita e il grazie all’Italia e agli italiani
Un rilancio che ha portato alla situazione attuale come ricorda Elkann: “Oggi Stellantis è il quarto costruttore al mondo, è redditizio e fattura 157 miliardi. Con i suoi 14 marchi vende 5 milioni e mezzo di veicoli, di cui meno della metà in Europa. 20 anni fa lottavamo per la sopravvivenza. Oggi siamo fra i primi costruttori al mondo. Di questo straordinario percorso di sviluppo, l’Italia e gli italiani hanno avuto grande merito e a tutto il Paese va la nostra gratitudine”.
“Manteniamo gli impegni presi”
Relativamente ai programmi strategici e agli investimenti in Italia stabiliti, Elkann afferma che Stellantis sta “realizzando puntualmente” gli impegni presi, sottolineando: “Per l’anno in corso stiamo spendendo circa 2 miliardi di euro di investimenti e 6 miliardi di euro in acquisti da fornitori italiani. Dalla sua nascita nel gennaio 2021, Stellantis ha acquistato servizi e componenti dalla filiera italiana dell’auto per un valore di 24 miliardi di euro, che diventeranno 30 alla fine del 2025”.
I siti produttivi
Gli stabilimenti italiani – assicura Elkann “sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture, STLA Small, Medium e Large, con quest’ultime due già operative a Melfi e Cassino. Inoltre, ad Atessa è installata una piattaforma dedicata ai veicoli commerciali leggeri. Questi investimenti permetteranno agli stabilimenti italiani la massima flessibilità per poter produrre la più ampia gamma di modelli Stellantis e soddisfare i clienti sia in termini di prodotto che di motorizzazioni”.
Soffermandosi sul piano relativo alle piattaforme delle fabbriche italiane, Elkann ha affermato: “A Pomigliano è stata estesa fino al 2030 l’attuale produzione della Panda ibrida (Pandina), a cui seguirà la nuova generazione dello stesso modello. Sono orgoglioso di ricordare che nel mese di gennaio e febbraio 2025 la Pandina è stata scelta da oltre 25.400 clienti. Con una quota di mercato di circa il 10%, supera da sola tutti i marchi che operano in Italia. Segno del continuo affetto degli italiani per la Pandina”.
“Sempre nello stabilimento Gian Battista Vico – prosegue Elkann – sarà installata la nuova piattaforma STLA Small, grazie alla quale è prevista la produzione di due modelli compatti, a partire dal 2028. A Melfi, dove abbiamo già installato la piattaforma STLA Medium, è attualmente in produzione e in fase di lancio la nuova DS N°8. Parallelamente sono iniziate le attività preliminari per la produzione della nuova Jeep Compass (sia elettrica che ibrida) che sarà ordinabile tra poco. Inoltre, dallo stabilimento lucano nel 2026 usciranno anche la nuova Lancia Gamma e la nuova DS N°7. Tutti questi modelli (tranne la DS N°8) saranno anche ibridi. Parliamo di 7 modelli in totale solo in questo stabilimento”.
Spostando l’attenzione su Cassino il presidente di Stellantis dice: “Qui stiamo installando la piattaforma STLA Large, e oltre all’attuale produzione della Maserati Grecale e delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, saranno prodotte anche le nuove generazioni di Alfa Romeo Stelvio (che presenteremo a fine anno) e Giulia (nel 2026)”.
Relativamente allo stabilimento di Mirafiori Elkann spiega: “Il suo futuro non prevede solamente la produzione dell’attuale Fiat 500 elettrica, tra due settimane partiranno i lavori di adeguamento delle linee di assemblaggio e di lastratura per la nuova 500 ibrida, e già a maggio avremo i primi prototipi su cui faremo le attività di sviluppo utili alla messa in produzione. Ce la stiamo mettendo tutta per l0avvio della produzione questo novembre. La 500 ibrida garantirà un incremento dei volumi di produzione, in linea con le richieste del mercato per questo tipo di segmento. A partire dal 2030 verrà inoltre prodotta la nuova generazione della Fiat 500, sempre a Torino”.
L’imminente futuro, il mercato e la concorrenza
Guardando al futuro di Stellantis in Italia, Elkann afferma che “dal 2026 si prevede un aumento della produzione grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane i cui livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi”.
A proposito di mercato dell’auto, il presidente di Stellantis, afferma: “Il mercato mondiale degli autoveicoli conta circa 80 milioni di unità vendute nel 2024. La Cina occupa il primo posto con 30 milioni, seguita dagli Stati Uniti (16 milioni) e dall’Unione Europea (15 milioni). Rispetto a 20 anni fa, le vendite in Cina sono esplose (+400%), negli Usa sono leggermente diminuite del 5%, mentre in Europa sono calate del 12% e in Italia sono calate del 30%. Se oggi in Europa e in Italia si producono meno autovetture è una conseguenza della contrazione del mercato di questi ultimi 20 anni. Analogamente, l’aumento della produzione in Europa ed in Italia nel prossimo ventennio dipenderà dalla crescita del mercato, che sarà sempre più elettrico“.
“I produttori automobilistici europei – prosegue Elkann – stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manifatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell’energia di paesi produttori di auto europei risultano 5 volte più alti di quelli cinesi. Bisogna inoltre rammentare che per quanto riguarda una Gigafactory, il consumo di energia necessario è 10 volte superiore a quello di uno stabilimento produttivo di autovetture. Per questa ragione, l’Europa dovrebbe far scendere i prezzi dell’energia a valori competitivi globali e di mantenerli a livelli costanti e prevedibili”.
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