Studio Nomisma: ogni anno si perdono 10 giorni in auto, 18 a Milano e 21 a Roma

Nelle ore di punta mattutine, in media, l'aumento di tempo per giungere a lavoro sale dell'80%

In Italia, secondo uno studio di Nomisma, nelle ore di punta si rischia di raggiungere un aumento in media dell’80% sul tempo standard per giungere a lavoro o tornare a casa da esso. Il risultato di tale “spreco” di tempo quotidiano è che gli italiani passano in media 10 giorni all’anno in auto, solo per raggiungere il posto di lavoro. Le punte di tale studio vengono raggiunte nelle città di Milano e Roma, rispettivamente con 18,5 e 21 giorni lavorativi persi. Ricordiamo un nostro articolo del 2019, dove Roma era seconda solo a Bogotà come intensità del traffico

L’italiano non riesce a fare a meno della propria auto 

Lo studio condotto dalla società di ricerca di Roma ha rivelato come questi ritardi siano la causa di un eccessiva presenza di auto per ogni abitante: circa 663 vetture per 1.000 abitanti. Un numero che rivela come il 64% della popolazione utilizza i propri mezzi per spostarsi, una percentuale ovviamente in calo nelle grandi città come Milano, per via di un’efficiente rete di mezzi pubblici, ma non al passo con Roma, dove ancora troppe persone scelgono di muoversi in auto. 

Secondo la ricerca, si impiegherebbero circa 54 minuti per percorre un tragitto che, in assenza di traffico, richiederebbe solamente 30 minuti. A Milano i minuti “extra” diventano 21 (portando il tragitto a 51 minuti). Il parco auto circolante attivo segna quasi 39,5 milioni di auto per circa 60,3 milioni di abitanti in Italia. Il totale delle auto circolanti è cresciuto però dal 2019, salendo di oltre 7 milioni negli ultimi 20 anni. Una crescita che non tiene il passo degli aggiornamenti all’urbanistica e soprattutto è in controtendenza con la sempre più massiccia “chiusura” dei centri storici delle città, riducendo i posti per i parcheggi, creando zone ZTL e limitando l’accesso a vie periferiche. Insomma, nonostante i grandi comuni stiano cercando di “scoraggiare” gli automobilisti ad utilizzare la loro auto, gli italiani continuano a sceglierla come mezzo preferito per gli spostamenti. 

Flessibilità e organizzazione le parole chiave

Secondo uno studio ANCI, le auto quotidianamente in circolo sarebbero circa 1,9 milioni, trasportando più di 2,5 milioni di persone. In sostanza se si riuscisse a concentrare almeno 2 persone per ogni auto si ridurrebbero all’istante le auto circolanti di circa 628 mila unità, con un netto beneficio ai tempi di percorrenza e, di conseguenza, allo smog prodotto. Giulio Santagata di Nomisma rivela: “Serve un profondo ripensamento del modello attuale del trasporto. E’ troppo rigido, serve flessibilità e bisogna favorire la concorrenza di nuovi attori per la mobilità, che sappiano incontrare le sempre più mutevoli esigenze“. Si è visto come il carsharing non riesca a soddisfare pienamente l’utente medio, soprattutto per gestione dei veicoli circolanti e i costi di tale servizio. Siamo fiduciosi che una riorganizzazione dello smart-working (ove possibile) possa aiutare alla diminuzione di auto circolanti, ma non servirà solo questo a ridurre i tempi medi di percorrenza. 

 

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