Inquinamento: i freni inciderebbero più dei carburanti
Uno studio condotto da INGV e Arpa Lazio ha mostrato come l'impianto frenante sarebbe più inquinante del singolo carburante
Davvero impensabile ciò che è emerso da un recente studio condotto da INGV e Arpa Lazio: un impianto frenante, durante il suo ciclo di vita inquinerebbe più dei carburanti. Lo studio fu avviato da Aldo Winkler e condotto dagli enti sopra citati per Environmental Pollution, allo scopro di far luce su tutti gli agenti inquinanti dell’aria, per migliorare le condizioni di vita soprattutto nelle grossi città.
Lo studio ha preso in esame i valori dell’aria di Roma durante i periodi del primo Lockdown, la prima ripresa, la seconda chiusura e la riapertura degli ultimi mesi prima dell’estate. I valori di PM10 registrati negli ultimi periodi sono circa il doppio rispetto a quelli misurati durante il primo lockdown, anche se il valore non era sceso quanto si sarebbero immaginati durante le chiusure. La ragione sarebbe da attribuire alle polveri generate dall’impianto frenante delle auto che potevano comunque circolare.
Lo studio si è quindi concentrato sull’originale di tale PM10, sfruttando alcuni elementi magnetici per cercare di distinguere le diverse nature dell’inquinamento. Winkler ha spiegato: “le analisi magnetiche del particolato hanno messo in luce come valori simili di PM10, come quelli riscontrati prima e dopo il lockdown, possano in realtà nascondere una natura diversa della sua composizione. L’impatto ambientale dovuto all’usura dell’impianto frenante, tra dischi in ghisa e pastiglie, sta rischiando di superare quello prodotto dai carburanti“.
Auto elettriche ed ibride, come si migliora con la frenata rigenerativa
Tale studio potrebbe aprire le porte ad una nuova generazione di impianti frenanti più “green” da parte delle case automobilistiche, da anni ormai impegnate a ridurre l’impatto ambientale durante il ciclo di vita di ogni autovettura. Grazie alle auto ibride ed elettriche, la frenata rigenerativa offerta da tali propulsori consente di non generare uno sfregamento meccanico tra pastiglie e dischi freno, se non negli ultimi metri prima dell’arresto o in caso di frenate decise. Potrebbe aiutare molto in ottica futuro vedere impiegata su quasi tutto il parco circolante questo sistema.
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