Torino convince BYD: selezionati 85 potenziali partner per la filiera europea
Il colosso cinese Byd punta sul Piemonte
Dopo mesi di incontri, valutazioni tecniche e ispezioni negli stabilimenti, BYD ha concluso la prima fase del suo piano di ricognizione industriale in Italia selezionando 85 aziende potenzialmente idonee a entrare nella sua filiera produttiva europea. Si tratta in gran parte di imprese torinesi altamente specializzate in componenti chiave per l’automotive – dai cambi ai sistemi frenanti, fino ai filtri – molte delle quali legate storicamente alla filiera Fiat e successivamente a quella Stellantis.
Il colosso cinese Byd punta sul Piemonte
Secondo quanto dichiarato da Alfredo Altavilla, ex dirigente Fiat e FCA oggi consulente europeo per BYD, durante un incontro pubblico a Torino, i vertici del colosso cinese hanno mostrato grande apprezzamento per l’ecosistema industriale piemontese: “I dirigenti cinesi sono rimasti colpiti dalla qualità delle competenze e delle infrastrutture torinesi”, ha affermato. Tuttavia, Altavilla ha evidenziato anche un nodo cruciale: “Il peso dei costi energetici resta un ostacolo importante alla competitività”.
Pur senza firme ufficiali, questa selezione rappresenta un tassello significativo nella strategia di radicamento europeo del costruttore cinese, che punta a diminuire la dipendenza dalle importazioni e a costruire una filiera sempre più locale.
La decisione si inserisce in un percorso di espansione già ben avviato. BYD sta infatti rafforzando la propria presenza produttiva in Europa attraverso due nuovi impianti. Il primo, in Turchia, entrerà in funzione entro la fine del 2026 con un investimento da circa un miliardo di dollari e una capacità annua di 150.000 veicoli, inclusi un centro di ricerca e sviluppo e la produzione della Seal U DM-i e, probabilmente, dell’Atto 3. Il secondo stabilimento è in Ungheria, a Szeged, dove entro fine 2025 verrà avviata la produzione della Dolphin Surf, con piani di raddoppio a regime.
Parallelamente, il gruppo cinese sta conoscendo un’espansione ancora più rapida in America Latina, in particolare in Brasile, dove domina il mercato elettrico e ha aperto il suo più grande sito produttivo al di fuori dell’Asia. BYD sta inoltre rafforzando la sua presenza in Argentina, favorita dalla recente abolizione dei dazi sui veicoli elettrici: quasi un quarto delle nuove auto cinesi attese nel Paese porterà il suo marchio.
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