Nissan NP300 Navara: l’evoluzione del pick-up [PRIMO CONTATTO]
Propulsore 2.3 litri dCi da 160 e 190 cavalli
Curva dopo curva, la visione di un versante di Palma de Mallorca appare poco a poco più ricca di particolari e animata da colori lussureggianti ed estivi. Eppure è un giorno di fine novembre. Un clima mite accompagna il nostro percorso a bordo del nuovo Nissan NP300 Navara lungo alcune strade dell’isola spagnola, sulle quali abbiamo l’opportunità di cogliere il carattere roccioso di questo mezzo sviluppato per i lavori più impegnativi.
Forme muscolose, composte da superfici curvilinee scolpite con decisione, si estendono per oltre cinque metri in lunghezza fino a un massimo di 5.330 millimetri, poco oltre i due metri (compresi gli specchi retrovisori e fino a un massimo di 1.840 mm di altezza. L’impronta su strada è imponente, così come è pronunciato il passo di 3.150 mm, anche se ridotto di 50 mm rispetto alla precedente generazione, senza compromettere l’abitabilità interna da quanto notato e allo stesso tempo con una riduzione del diametro di sterzata di 1,4 m rispetto al precedente modello. Gli stilemi caratteristici della casa si riscontrano già dal frontale, arricchito da luci diurne LED dal design ricercato, così come le varie cromature, le pedane e i vari elementi esterni che ne esaltano l’aspetto, reso peculiare dal cassone posteriore ben definito e più ampio di 67 mm (1.578 mm), se confrontato con il passato modello. In evidenza anche lo studio aerodinamico che, come sottolineato dalla casa, ha permesso di ottenere un coefficiente di resistenza all’avanzamento più contenuto del 3,6%.
L’esperienza del costruttore di Yokohama, da ottanta anni impegnato nello sviluppo di veicoli pick-up, è stata miscelata con le caratteristiche della più recente produzione di crossover. Settore in cui la casa giapponese si è distinta negli anni più recenti. Una commistione di idee che ha offerto una definizione ancora più versatile di questo mezzo, pur preservando le qualità tipiche di un pick-up capace di districarsi su percorsi impegnativi e caricare pesi anche superiori alla tonnellata o trainare oggetti anche di 3,5 tonnellate.
Dai morbidi rivestimenti, ai sedili anteriori realizzati facendo riferimento a una tecnologia studiata dalla NASA, compresi i materiali che compongono la plancia sviluppati per contenere le vibrazioni e arricchita dallo schermo touch da sette pollici del sistema di navigazione NISSAN CONNECT, ogni aspetto è funzionale al comfort degli occupanti. Anche se, a nostro avviso, l’insonorizzazione risente un po’ delle velocità più sostenute e il bracciolo localizzato sul tunnel centrale sembra troppo arretrato per le esigenze di automobilisti dalla statura non troppo elevata.
Il comfort interno poggia anche su una raffinata tecnologia adottata già dalla gamma crossover. Non solo la presenza di diversi vani portaoggetti, un climatizzatore automatico bi-zona, un nuovo sistema di ventilazione della cabina posteriore e tre prese da 12V per i diversi apparecchi portatili, ma anche preziosi sistemi di sicurezza e assistenza alla guida come ad esempio l’Around View Monitor, che consente una visione a 360 gradi attraverso dei visori localizzati sui quattro lati del veicolo e impiegabile fino a 10 km/h. Ne abbiamo notato l’efficacia soprattutto sui percorsi più accidentati, ma valutiamo troppo stringente il limite del chilometraggio. Allo stesso modo sono utilissimi i sensori di parcheggio, il Cruise Control e gli altrettanto raffinati Hill Descent Control (HDC) e Hill Start Assist (HSA) attivi nei percorsi in discesa e nelle fasi di partenza più impegnative.
Il motore diesel da 2.3 litri dCi, disponibile nelle due versioni da 160 (120kW) e 190 cavalli (140kW), si esalta in particolare sui percorsi più insidiosi, restando comunque efficace nei tratti stradali. Abbinabile a trasmissione manuale sei rapporti e automatica sette marce, oltre che a un trazione selezionabile a due e quattro ruote motrici attraverso un apposito comando collocato in prossimità della leva del cambio, il costruttore ne sottolinea una spiccata efficienza che emerge del 24% se confrontata con la precedente unità motrice da 2.5 litri. Efficienza che è legata anche al peso più contenuto, merito non solo delle scelte compiute sugli allestimenti, ma in particolare sull’inedita adozione di sospensioni posteriori multi-link sulla versione Double Cab. Soluzione che offre doti stradali maggiormente confortevoli, risultando meno pesanti di 20 kg rispetto alle sospensioni a balestra. Queste invece sono ancora presenti sulla versione King Cab, seppur aggiornate. Si tratta, secondo quanto indicato dalla casa, di sospensioni rialzate meno pesanti di 7 kg con un’accentuazione dell’angolo di attacco del 3,1%.
Il propulsore bi-turbo da 190 cavalli ci è apparso abbastanza fluido nell’erogazione della spinta, animato da una buona coppia, ma il cambio automatico nonostante risulti confortevole ci è sembrato un po’ lento negli innesti e sul fronte dell’efficienza il consumo medio segnalatoci sul display del quadro strumenti non ci è apparso in linea con il valore di 6.3 l/100 km segnalato, durante la nostra prova. Si tratta comunque di una valutazione da primo contatto, e non un’analisi approfondita. Nel complesso il giudizio è positivo, dato che il mezzo risulta pratico, versatile, efficace nelle situazioni più impegnative e, nonostante le ampie dimensioni, non troppo difficoltoso da gestire grazie al supporto della tecnologia di bordo.
Proposto negli allestimenti Visia, Acenta, N-Connecta e Tekna, in base a quanto suggerito, si parla di un prezzo di partenza per la versione base Visia K/C due ruote motrici da 19.950 Euro, IVA e messa su strada escluse.
In sintesi, è un veicolo dalle spiccate qualità stradali e dinamiche, sia in termini di motricità che di traino. Caratteristiche alle quali si sommano aspetti più consoni ai moderni crossover, come un accentuato livello di comfort. Un fattore ormai rilevante su strada, soprattutto nelle attività e nelle situazioni di maggior stress.
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