Dacia Duster 4WD, sempre più una scelta furba, piuttosto che low cost [VIDEO PROVA SU STRADA]

La seconda generazione si fa più ricca e matura, mantenendo la sua filosofia vincente

Dacia Duster 4WD  La prima fu il primo successo, commerciale e di immagine, della Dacia. Ora arriva la seconda generazione di Duster, che evolve e migliora quello che è il simbolo di acquisto furbo, più che di low cost vero e proprio, l’abbiamo provata in versione a trazione integrale

Suv compatto nato nel 2010 ed in grado di conquistare oltre un milione di estimatori e di acquirenti, la Duster si è recentemente rinnovata, con una seconda generazione che conferma i capisaldi della sua progenitrice, ma che al tempo stesso si migliora e punta anche ad un pubblico più sofisticato, con elementi che non sono affatto da low cost.

Troviamo, ad esempio, luci diurne a LED, una maggior attenzione al dettaglio, con un look più curato, oltre che uno step in più in termini di dotazione tecnologica. Debuttano infatti, la Multiview Camera, il Blind Spot Warning, gli Airbag a tendina, il climatizzatore automatico, il sistema keyless, l’accensione automatica fari ed il servosterzo elettrico. Il tutto senza impattare sul prezzo, che di base resta il medesimo, mentre gli optional sono offerti a cifre davvero molto contenute (ad esempio, 250 per clima automatico o per la Multiview Camera con 4 telecamere)

Design e Interni: [xrr rating=4/5]

Matura nelle forme e si rifà il trucco con dettagli più curati

Esteticamente i cambiamenti, oltre che in chiave stilistica, hanno motivazioni pratiche e legate alla vita a bordo. Crescono infatti le dimensioni, con una lunghezza che arriva a 434 Cm (3 in più di prima), soprattutto si sposta il montante del parabrezza, che avanza di ben 100 mm, sia per incrementare l’abitabilità interna, che per garantire una aerodinamica migliore. In generale l’aspetto non muta tantissimo, restando fedele ad una formula che è stata indubbiamente di successo, ma a forme semplici e pochi fronzoli, si affiancano alcuni dettagli più ricercati e modaioli.

Ne sono un esempio il badge (nel nostro caso con la scritta 4WD) sui parafanghi anteriori, oppure le luci diurne a LED, il frontale più curato ed i gruppi ottici posteriori, che somigliano un po’ a quelli della Renegade di ultima generazione e che sembrano essere piaciuti molto al pubblico.

Un’auto che diventa quindi più slanciata grazie al montante A così tanto più avanzato e più curata, senza però rinnegare le sue origini di auto di sostanza, malgrado possa ora avere cerchi fino a 17”.

Interno: Sale leggermente di livello, soprattutto nella dotazione, di serie e non

Con la nuova Duster è subito evidente che sono stati rinfrescati anche gli interni, migliorati per materiali e design, ora entrambi leggermente più accattivanti e di qualità, con un nuovo look anche per la plancia e per i sedili. Il sistema di infotainment offre il display Medianav Evolution da 7 pollici. Il posizionamento e l’orientamento dello schermo sono stati completamente rivisti, regalando un netto miglioramento rispetto al passato, per la sfruttabilità e la visibilità. Dacia resta comunque un brand che fa del contenimento dei costi una sua prerogativa e, anche per questo, continuano a latitare (per ora) i moderni sistemi di integrazione con gli smartphone, mancando Android Auto ed Apple CarPlay.

Segnaliamo l’utile funzionalità del navigatore, che avvisa con un allarme acustico della presenza di sistemi di rilevamento della velocità, oppure sistemi automatizzati sui semafori. Opzionalmente poi, compare finalmente il clima automatico (bastano appena 250 euro per averlo), ulteriore segno della volontà della Duster di fare “la grande”, oltre che la conveniente. Quanto invece al bagagliaio, si conferma la praticità della Duster, grazie ad una capacità di 478 litri, che scendono a 467 per questa versione 4WD.  Si sale ad oltre 1.600 a sedili abbattuti, per questa tuttofare intelligente. Curiosa la scelta di utilizzare un contagiri comune tra le due motorizzazioni, fa strano vedere il fondo scala a 7.000 giri su un diesel.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4/5]

4WD “vere” all’occorrenza, migliora nettamente lo sterzo

Alla guida le migliorie sono immediatamente percepibili, grazie ad una insonorizzazione più efficace, ma anche per l’adozione di una piattaforma, che pur restando la stessa, è stata oggetto di migliorie. Ne è un esempio lo sterzo, che passa da una servoassistenza idraulica ad elettrica ed ora offre una leggerezza del 35% in più nelle manovre, ma diventa consistente al salire della velocità. Il telaio è stato rinforzato, mentre le sospensioni, per offrire un miglior mix di comfort e supporto nella guida più dinamica, sono state ritoccate all’anteriore e troviamo ora un multi-link al posteriore. Buoni glie effetti del nuovo parabrezza sulla silenziosità aerodinamica, mentre su questo esemplare 4WD era evidente una rumorosità di trasmissione, sia “in tiro” che in rilascio. 

E per il fuoristrada? La versione 4WD da noi testata si giova di un sistema di trazione integrale a gestione elettronica, con la possibilità di un funzionamento automatico, una sempre 2WD oppure, tramite la modalità Lock, di una ripartizione fissa (40 – 60) tra i due assi. La Duster mette poi in campo una generosa altezza minima da terra, di 21 cm, oltre ad angoli di attacco di 30° all’anteriore, 34 per quello d’uscita e 21° “di dosso”. Nulla di estremo, ma mica male per farci un po’ di off road all’occorrenza. Se siete orientati verso questo tipo di utilizzo, vi consigliamo la Multiview Camera (il cui costo di 250 euro è più che ragionevole) con cui potrete tenere d’occhio ciò che si trova sotto le ruote in quel momento, grazie a ben 4 telecamere.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4/5]

Il 1.5 dCi è sempre al top nel suo segmento

Sotto al cofano della Duster, vista la campagna contro il diesel, torna interessante anche il benzina da 115 cavalli, disponibile solo con cambio manuale a 6 marce, perché il robotizzato EDC è abbinabile unicamente al diesel. Resta sempre disponibile questo 1.5 litri a gasolio, notoriamente una delle unità migliori sul mercato nel suo segmento, in quanto al mix tra prestazioni, efficienza e consumi, che è in grado di offrire.

Viene offerto negli step da 90 o 110 cavalli, come quello da noi testato. Non gli manca certo la potenza, ma sono soprattutto i 260 Nm di coppia a regalare sempre il brio necessario. Pecca solo per una rumorosità leggermente accentuata ai bassi regimi, ma in autostrada, ad esempio, gli interventi sull’insonorizzazione lo rendono confortevole, anche sul fronte acustico.

Non male nemmeno in off road, dove garantisce lo spunto giusto, se volete usarlo in questi contesti, mentre levando il controllo di stabilità, il posteriore spinge quanto basta per farvi divertire, all’occorrenza. Buono il cambio manuale, un po’ “gommoso” negli inserimenti, ma senza peccare troppo di imprecisione, anzi. Leggero invece il comando della frizione, ottima notizia per chi la Duster la voglia utilizzare molto in città, senza voler aggiungere i 1.400 euro del cambio EDC al prezzo di acquisto.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Buoni i consumi, confermato il prezzo della vecchia generazione

Quanto ai consumi, la soglia dei 18 Km/l è facilmente raggiungibile, non lontano dai 4.7 l/100 Km del dato dichiarato in ciclo combinato. Qualcosa in più in autostrada, dove la Duster percorre circa 15-16 Km/l a 130 Km/h, per via di una rapportatura piuttosto corta, che porta il regime intornio a 3.000 giri. L’aerodinamica ottimizzata garantisce un miglioramento rispetto alla vecchia serie, su cui avevamo rilevato valori analoghi, ma con un esemplare 2WD. La cosa curiosa è che la Duster finisce per consumare meno in città che in autostrada, contrariamente a quasi tutte le auto (con motore termico).

Come per la vecchia Duster, ma ora con una dotazione più ricca, si parte da 11.900 euro, per la versione benzina 2WD in allestimento Access. Passando da Essential e Comfort si arriva fino alla più ricca Prestige, che si paga 3.400 euro in più. Sul fronte diesel, la 90 cavalli Essential è disponibile a 14.100 euro, altri 500 ce ne vogliono per passare alla 110 cavalli. Il cambio EDC, ove disponibile, prevede un aggravio di prezzo di 1.400 euro, mente per la Duster 4WD si parte da 14.600 euro, che diventano 16.600 per la diesel da 110 cavalli, fino al top di gamma, la Dacia Duster 1.5 dCi 110cv 4×4 S&S EU6 Prestige da 19.300 euro.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Pratica, ottimo rapporto qualità prezzo, buone migliorie rispetto alla prima generazione, nuovi optional a buon mercato.Niente EDC per i benzina, la piattaforma, se pur migliorata, è la stessa della prima Duster.

Dacia Duster 4WD: la Pagella di Motorionline

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1 commento

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  • corrado ha detto:

    gia propietario di una duster 4 wd sono contentissimo.Pero vorrei sapere gli angoli di incidenza sono stati migliorati ,per il resto valuteremo seccando sarà ora penserò di riprenderla uguale grazie e ossequi.

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