Motor Show 2012: crisi e futuro del mercato dell’auto

Intervista esclusiva a Jacques Bousquet, presidente dell'UNRAE

Il Motor Show 2012 e il mercato automobilistico si trovano ad affrontare una crisi molto dura, come poche altre volte è successo nel corso degli anni. Per fare un po' di chiarezza, abbiamo intervistato Jacques Bousquet, presidente dell'UNRAE, chiedendogli cosa pensasse del Motor Show stesso e della situazione dell'auto in Italia
Motor Show 2012: crisi e futuro del mercato dell’auto

Che il mercato automobilistico non stia attraversando un buon momento è un argomento ormai noto e anche il Motor Show di Bologna non sta certo attraversando il suo periodo più brillante. In occasione del salone bolognese abbiamo così deciso di chiedere a Jacques Bousquet, nella sua veste di presidente dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), cosa pensasse della situazione sia del Motor Show che dell’industria dell’automotive in generale. Di seguito vi riportiamo alcuni estratti dell’intervista.

«Per tutto il mondo dell’auto il 2012 è stato molto duro – ha dichiarato Bousquet ai nostri microfoni – Tutto questo ha un peso sulle aziende che agiscono su questo mercato, sia concessionari che case. Ha un impatto sul fatturato, sulla pressione, sui costi e sulle spese. Ogni azienda deve fare la sua parte per resistere alla crisi. Uno di questi aspetti è la riduzione delle spese e noi, come case, abbiamo un parte importante in questo. In questo quadro, man mano che peggiorava la situazione, le case hanno dovuto fare delle scelte per risparmiare dove possibile e stare attenti agli investimenti. Il Motor Show non ha potuto scappare a questo approccio. Certe case ci sono con investimenti tradizionali, altre con un ridimensionamento, mentre altre non ci sono potute essere. Ritengo comunque che questo Motor Show rimanga forte e di qualità. Non è una focalizzazione delle case sul Motor Show, ma una scelta globale. Il Motor Show c’è e dobbiamo augurarci di continuare ad averlo

Non un’avversione nei confronti del salone bolognese in particolare, quindi, ma una scelta di marketing influenzata da fattori esterni. Nemmeno la concomitanza con il Salone di Los Angeles, secondo il presidente UNRAE, ha avuto influenza, in quanto le case hanno una diffusione abbastanza capillare da poter fronteggiare ogni evento mondiale con il medesimo impegno.

Alla luce della crisi, in Italia sappiamo bene come alcuni protagonisti del mercato, come Sergio Marchionne, abbiano lamentato una mancanza di aiuti da parte dell’amministrazione nazionale. Un problema reale o sono le case a doversi tirare fuori dalla situazione con le loro forze? «Tocca a ognuno di portare il suo contributo al mercato. Il mercato lo facciamo noi con i clienti e tocca alle case creare innovazione e portare interesse. Questo è sicuro e non può farlo il governo. Siamo però un settore che ha bisogno almeno di stabilità economica, se non di crescita. […] È lì che il Governo ha un ruolo. […] Ora vediamo che è il contrario. Da quando abbiamo il Governo tecnico è stato fatto sicuramente un lavoro ammirato da tutto il mondo sul fronte del risanamento economico, però ci manca ancora il lato del rilancio e dello sviluppo dell’economia. Qui siamo in recessione. Non siamo gli unici, però. […] L’auto può essere uno dei settori su cui puntare per il risanamento. Bisogna dirlo, si sono prese anche delle misure controproducenti, come le accise sui carburanti, le tasse sulle assicurazioni, il superbollo, l’IVA aggiuntiva. […] Tutta questa pressione fiscale ha fatto in modo che il mercato crollasse ancora di più. Sono 2,5 miliardi di euro in meno che non sono arrivati al settore dell’auto.»

Ascoltate l’intervista completa nel video seguente.

Foto: UNRAE

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