Citroën DS5, prova su strada

Originalità e lusso in stile francese

Dalle parti di Parigi devono aver fatto un ragionamento piuttosto semplice: ad oggi le berline tradizionali, non se le fila quasi più nessuno, e gli unici che riescono a venderne ancora qualcuna sono i tedeschi. Dunque, gli uomini del management Citroën, al momento di lanciare la loro nuova vettura di fascia medio-alta, hanno giustamente pensato di offrire “qualcosa di diverso”, qualcosa di nuovo ed assolutamente originale. Ovviamente, avendo in casa la gamma DS, che ha ottenuto non pochi consensi da quando è stata lanciata, tanto da essere divenuta ormai quasi un marchio a sè stante, la scelta che la nuova vettura dovesse essere proprio una “diesse” era ovviamente scontata.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

Stile

Cromature, feritoie, LED, la rendono elegante, un po’ chic, ma anche piuttosto aggressiva

La guardi, questa DS5, e ti chiedi cosa possa essere: è una vettura lunga 453 cm, che non è una berlina, non è una station wagon, non è una monovolume. Probabilmente la si potrebbe considerare come un crossover, ma l’idea che si è ormai radicata di quest’ultimi è quella di vetture con la carrozzeria comunque un po’ più rialzata del solito. Forse la definizione più giusta potrebbe essere quella di shooting brake, ma a chi importa davvero di cosa si tratti? Quello che importa è che la linea della vettura è davvero unica, originalissima e addirittura sensazionale per certi versi. Guardi il muso e resti immediatamente colpito dalle cattivissime feritoie ai lati del paraurti, che sembrano quasi le branchie di uno squalo. Sposti lo sguardo un pelino più in alto e non puoi non notare la lama cromata, decisamente vistosa e leziosa, che attraversa l’intero cofano anteriore, salendo fino al montante del parabrezza. Stupisce poi la linea della fiancata, con la vetratura con soluzione di continuità che spiove verso la coda, dove troviamo un aggressivo spoiler che taglia in due il lunotto. Altrettanto aggressivi sono i due grossi scarichi cromati e i fari posteriori a “L rovesciata”, che sottolineano il volume di coda “caricando” la carrozzeria sui fianchi. Insomma, ci sarebbe da scrivere molto altro, perché ogni singolo dettaglio mostra soluzioni stilistiche uniche, ma ciò che conta è che il risultato finale è indubbiamente molto interessante, come confermano anche gli sguardi della gente.

Interni

Anche qui originalità assoluta, insieme ad eleganza e finiture di lusso

Con una linea così originale l’abitacolo sarebbe potuto essere da meno? Saliti a bordo, le forme della plancia e della strumentazione sono talmente uniche, che sulle prime si resta quasi spiazzati: sembra di essere all’interno di una concept car piuttosto che su una vettura di serie. Si viene accolti da morbidissimi ed elegantissimi sedili in pelle color tabacco, che all’occorrenza possono anche massaggiarti e riscaldarsi quando fuori c’è freddo. La posizione di guida è particolare: si sta seduti sempre piuttosto rialzati rispetto all’asfalto, anche regolando il sedile tutto giù. Si ha quindi una piacevole sensazione di controllo della strada, anche perché il terzo finestrino, con il montante invece piuttosto avanzato, permette sempre un ottima visibilità a centro curva. Il tunnel centrale, con la console che ne prolunga le linee, è molto avvolgente e l’effetto dal posto di guida è notevole. Proprio sul tunnel centrale sono concentrati molti tasti, tra cui anche quelli dell’alzavetro e del navigatore: sulle prime ci si può sentire un po’ spiazzati, ma è solo questione d’abitudine. Nella plancia troviamo invece l’immancabile schermo del sistema di infotainment, le grandi manopole circolari del clima ed un elegante orologio analogico, in stile Maserati, ad impreziosire il tutto. Ci sentiamo di criticare soltanto i tasti dell’autoradio, piuttosto piccolini. Un discorso a parte lo merita la penisola sul tetto, che ricorda quasi quella presente sulla carlinga degli aerei: qui si trovano due comodi portaoggetti e i comandi delle tendine del tetto panoramico, diviso in tre porzioni: due anteriori, e una posteriore. Degno di nota, infine, l’head-un display, dove vengono visualizzate la velocità e le indicazioni del navigatore. Per quanto riguarda le finiture, si ha indubbiamente la sensazione di trovarsi a bordo di una vettura costosa. I materiali utilizzati sono tutti di qualità, molto piacevoli al tatto, anche se forse, per la realizzazione della plancia e dei pannelli porta, se ne sono utilizzati troppi, tutti diversi tra loro. Per quanto riguarda l’abitabilità, gli arredi interni “ingombranti” tolgono un po’ di percezione di spaziosità, che invece non manca sia davanti che dietro. Sul divano posteriore si sta comodi come su una vettura presidenziale, ma soltanto in due. La seduta è infatti molto morbida ed accogliente, ma le poltrone sono chiaramente pensate per accogliere due passeggeri. Il bagagliaio, invece, ha una capienza di 468 litri, senza dubbio ragguardevole. Il vano è ben rifinito, ma la soglia di carico è piuttosto alta e non livellata.

Comportamento su strada: [xrr rating=4/5]

Gran viaggiatrice, che non dispiace tra le curve

Come ogni grande Citroën che si rispetti, la DS5, innanzitutto, è un’ottima compagna per fare dei lunghi viaggi: il comfort garantito a bordo è infatti notevole, con il propulsore che a velocità costante non alza mai la voce ed il cambio automatico che rende i chilometri meno pesanti, offrendo dei passaggi di marcia sempre dolci. Dunque, in viaggio, specie con il sedile che ti massaggia, ci si sente coccolati. Ma attenzione, però: questa DS5, a differenza delle vecchie berline con il double chevron sul cofano, non ha le sospensioni tarate stile morbidezza del pandoro di Natale. La “diesse”, infatti, ha un assetto piuttosto frenato, che le consente una bella agilità e reattività tra le curve, complice anche la gommatura con la spalla ribassata. Ovviamente non stiamo parlando di una vettura adrenalinica, ma con questa DS5, anche quando si tengono dei ritmi allegri, è sempre un bel guidare. La sicurezza di marcia non è mai messa in discussione: le reazioni della vettura, anche quando la si sollecita, sono sempre molto composte e quando ci si avvicina al limite, emerge sempre una rassicurante tendenza al sottosterzo. Bene lo sterzo, che ha un bel carico, una buona precisione ed un feedback sincero, ma non brilla per progressività tra la posizione zero ed i primissimi gradi di rotazione. Il cambio automatico invece, che prima avevamo citato parlando del comfort, non si dimostra perfettamente a suo agio nella guida sportiva. Anche selezionando la modalità “S” non brilla mai per reattività e velocità nei cambi di marcia. Ma poco male, perchè, come dicevamo prima, questa Citroën non nasce mica per guidare impiccati sulle stradine di montagna. Un ultimo appunto: la visibilità posteriore è decisamente sacrificata, a causa del lunotto spiovente, che per di più è attraversato dallo spoiler posteriore. Assolutamente necessari i sensori si parcheggio.

Motore e prestazioni: [xrr rating=4/5]

Ci si muove sempre in scioltezza e, all’occorrenza, c’è anche una buona dose di sprint

Il 2.0 turbodiesel 4 cilindri sviluppato da PSA eroga una potenza di 163 CV, che, in assoluto, non sono certo pochi, anche se non mancano propulsori di uguale cilindrata in grado di fare meglio. Ma, al di là di ciò, la vettura va già benone così, e non si sente affatto il bisogno di cavalleria extra. Si viaggia sempre in totale souplesse e si fila spediti con un filo di gas, consapevoli di avere sempre una buona dose di potenza a disposizione per effettuare dei sorpassi. Infatti, più che per le prestazioni pure, il 2.0 HDI si fa apprezzare per essere molto omogeneo e rotondo nel suo funzionamento, con un erogazione lineare e corposa a partire da poco sotto i 2000 giri/min. Soltanto superati i 4000, invece, si fa un po’ ruvido e meno piacevole. Parlando di numeri, infine, può esservi utile sapere che la velocità massima è di 215 km/h, mentre i 100 km/h si raggiungono in 8,8 secondi.

Consumi e costi: [xrr rating=4/5]

La casa francese, con il marchio DS, ha voluto creare una gamma di prodotti dall’intonazione lussureggiate, altezzosa e raffinata, e di conseguenza i prezzi non potevano ovviamente essere popolari: la gamma parte da circa 29.000 €, ma per la vettura in prova l’ assegno da staccare è molto vicino ai 40.000 €. Non sono certo pochi, anche se, bisogna dirlo, rimane pur sempre una certa convenienza rispetto alle tedesche di pari dimensioni e dotazione. Parlando delle soste al distributore, abbiamo potuto notare come le richieste di gasolio non siano mai eccessive, dimostrandosi perfettamente in linea con quanto ci si può attendere da una vettura di pari dimensioni e cilindrata. Si va dai 12-13 km/l in città, fino ad arrivare ai 16 e oltre a velocità costante, sulle strade statali.

In conclusione

Il rischio, volendo fare una vettura così fuori dagli schemi, era quello di offrire un prodotto che, alla fine della fiera, non era né carne, né pesce. Ma questo pericolo è stato indubbiamente scongiurato, dato che la DS5 ha senza dubbio un suo perché, a partire dalla linea, passando per l’originalità e la qualità degli interni, per finire alle doti stradali, bel punto d’incontro tra comfort e dinamismo. Insomma, se volete evitare la solita “berlina da cummenda” e volete distinguervi dalla massa, questa Citroën potrebbe proprio fare al caso vostro.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Progetto fuori dagli schemi con linea originale e “cattura-sguardi”.Visibilità posteriore sacrificata. La disposizione dei comandi richiede un po' di apprendistato.

Citroën DS5: la Pagella di Motorionline

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