Opel Meriva MY 2014, primo contatto

Coerente con il passato, ma più dinamica ed efficiente

Opel Meriva MY 2014 - La terza generazione arriverà entro poco più di un mese nei concessionari italiani e l'attesa è alta. La gamma, infatti, si presenta aggiornata, hi-tech e con alcuni motori davvero interessanti, primo fra tutti il nuovo 1.600 CDTI

La nuova Opel Meriva MY 2014 è letteralmente piombata sul mercato. Prima si è fatta vedere al Salone di Bruxelles, conclusosi pochi giorni fa, e ora è già il momento di vederla in anteprima sulle strade italiane. La sua commercializzazione è prevista per la seconda metà di febbraio, con uno speciale porte aperte che verrà annunciato in seguito. Nel frattempo, abbiamo cercato di scoprire per voi le caratteristiche fondamentali di questa nuovo modello, in attesa di farlo comparire nei concessionari.

La prima impressione è quella di un’auto più moderna, ma non rivoluzionata. Opel ha cercato di creare uno stile che potesse immediatamente ricondurre alla Meriva di seconda generazione, dando però una serie di tocchi in più che potessero creare un senso di eleganza e dinamicità maggiore. La calandra in particolar modo è stata rimodernata, con una nuova griglia e dei gruppi ottici aggiornati, disponibili anche in modalità Full LED. Le linee della vettura continuano sulla fiancata, dove troviamo le portiere FlexDoors. Questa è una delle caratteristiche che maggiormente la casa del Fulmine ha voluto evidenziare, in quanto dietro a questo nome si nascondono le portiere posteriori con cerniera speculare rispetto a quelle anteriori. Una scelta sempre più apprezzata dal grande pubblico, in quanto consente un accesso più agevole alla fila dei passeggeri. Una scelta che immaginiamo possa tornare particolarmente utile soprattutto quando si ha a che fare con dei bambini piccoli, anche se pure gli adulti potranno apprezzare questa facilitazione, grazie soprattutto alla maniglia posta sul montante centrale. Il retro è rimasto piuttosto fedele alla tradizione, per quanto anche in questo caso è stato utilizzato un design rinnovato per i gruppi ottici. Nell’insieme, l’auto presenta un bell’aspetto sensibilmente più moderno rispetto al passato, per quanto la precedente generazione in fondo fosse risalente solo al 2010. Ultima nota riguardo l’esterno, è il portabici. Ereditato dalla Adam, vediamo anche sulla Meriva il portabici a scomparsa FlexFix, che immaginiamo farà contenti tutti coloro che desiderano usare quest’auto come una vettura per viaggi e gite fuori porta.

Entriamo nell’abitacolo e la prima cosa che notiamo è lo spazio. Anche seduti al posto del guidatore, si ha una chiara percezione di libertà, che dovrà essere bilanciata accuratamente con il posizionamento del sedile e del volante regolabile. Una sensazione comunque piacevole, in quanto dall’esterno la Meriva non sembra presentare così tanta libertà, che invece si concretizza nettamente all’interno. Giusto per farvi un’idea, il gioco dei sedili (sistema FlexSpace) consente di ampliare le dimensioni del bagagliaio fino ad un massimo di ben 1.500 litri. Davvero niente male. Guardando il cruscotto, comunque, si capisce come mai il Fulmine punti così tanto sul concetto di hi-tech per promuovere quest’auto: il sistema di Infotainment IntelliLink è un vero trionfo di comandi e optional, tutti piuttosto interessanti. Forse ci si può sentire inizialmente disorientati dalla grande quantità di bottoni da schiacciare, ma dopo poco tempo si individuano molto bene quelli che servono. Lo schermo da 7 pollici si presenta in una posizione dominante, che lo rende ben visibile sia al guidatore che al passeggero frontale. Inoltre, a ben vedere, in alcuni particolari casi molti di questi pulsanti possono anche smettere di essere utili, in quanto Opel non solo ha reso il software compatibile in pieno con i SO per smartphone iOS e Android, ma ha deciso di montare anche sulla Meriva il software Siri Eyes Free, ovvero la perfetta compatibilità tra i comandi vocali dell’assistente Apple di iPhone e iPad con il pulsante presente sullo stesso volante.

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Come abbiamo detto, la Meriva è piuttosto comoda, con moltissimo spazio a disposizione. L’idea è stata evidentemente quella di sottolineare ancora di più la destinazione di quest’auto, ovvero un pubblico composto per la maggior parte da famiglie. In questo senso ci potremmo aspettare una dotazione di motori completa, ma abbastanza tranquilla. Eppure anche sotto questo aspetto di novità ve ne sono parecchie, prima fra tutte il nuovo diesel 1.6 CDTI che è stato oggetto della nostra breve prova su strada. Parliamo di un piccolo gioiellino, capace di una potenza da 136 CV e di una coppia di 320 Nm. Entrambe queste caratteristiche, dobbiamo riconoscerlo, si sentono tutte. Per essere un’unità a gasolio, infatti, possiede uno scatto davvero ragguardevole, pur non raggiungendo ovviamente le prestazioni che potremmo avere con un benzina. Possiamo affermare con una certa sicurezza che anche l’appassionato di auto di casa alla guida di questa Meriva non sentirà eccessivamente la nostalgia di una vettura più sportiva, almeno dal punto di vista delle sensazioni. Considerando che a questa unità dobbiamo aggiungere una leggerezza notevole grazie alla costruzione in alluminio (il che andrà ad incidere sensibilmente su consumi e prestazioni), una silenziosità molto alta anche su percorsi autostradali, common rail, iniezione diretta e sistema Start&Stop, allora prevediamo un alto numero di richieste per questa meccanica in particolare. Si tratta dello stesso diesel che già avevamo avuto modo di vedere sulla nuova Zafira Tourer e andrà a sostituire progressivamente i vecchi CDTI da 1.300 e 1.700 cc, naturalmente con declinazioni di potenza differenti. Questo motore presenta dei dati ufficiali particolarmente interessanti: consumi da 4,4 litri/100 km nel ciclo combinato ed emissioni di 116 g/km di CO2, coerenti con la norma Euro 6 che entrerà in vigore il prossimo anno. Prossimamente verranno lanciate anche altre unità a diesel dello stesso tipo, di cui una orientata verso consumi ed emissioni: il 1.600 da 110 CV, infatti, presenterà consumi da 3,8 litri/100 km ed emissioni di appena 99 g/km.

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Sia chiaro, comunque, che non mancheranno i benzina, tutti con cubatura da 1.400 cc e a loro volta coerenti con le norme Euro 6. Due le versioni a disposizione: un’aspirata da 100 CV di potenza e una turbo da ben 120 CV con coppia massima da 200 Nm. Chiude la gamma l’immancabile versione GPL, combustibile sul quale Opel sta puntando con decisione. La tecnologia GPL Tech è stata montata sulla base del motore a benzina da 120 CV: le emissioni di CO2 si assestano così sui 121 g/km, ma ancora più importante naturalmente è il dimezzamento del prezzo al litro. Un’ultima parola vale la pena spenderla sulle trasmissioni: sia il manuale a 5-6 marce che lo speciale automatico sono stati riprogettati con tecnologie a basso attrito, così da aumentarne affidabilità ed efficienza. Il manuale è equipaggiabile su tutte le meccaniche, mentre l’automatico è a disposizione sulla meccanica 1.400 turbo.

In conclusione, dobbiamo dire che questo nostro primo impatto con la terza generazione della Opel Meriva ci ha lasciato abbastanza soddisfatti. L’auto promette bene e come sappiamo il mercato italiano per questa gamma rappresenta il polo più importante immediatamente dopo quello tedesco. In attesa di una prova più approfondita e tecnica, non possiamo che consigliare un primo approccio al porte aperte che si svolgerà sempre nella seconda metà di febbraio, a pochi giorni dal lancio (data precisa da definire). Il prezzo di partenza con allestimento One di base con EPS Plus, ABS, sei airbag, agganci Isofix per il seggiolino, clima manuale e freno di stazionamento elettrico sarà di 17.300 € con meccanica 1.400 benzina da 100 CV.

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