Opel Meriva 1.6 CDTI 136cv: prova su strada

Apre le porte (controvento) al nuovo "grande" piccolo turbodiesel

La caratteristica peculiare rimane sempre quella: le porte posteriori ad apertura controvento, definita altrimenti "ad armadio", che consente un'accessibilità impareggiabile ai sedili posteriori. Ma adesso, dopo il facelift che ha portato uno stile rinnovato e il modernissimo sistema IntelliLink, arriva anche un nuovo propulsore turbodiesel, indubbiamente tra i migliori in assoluto con quella cilindrata.

Opel Meriva – Giunta sul mercato nel corso del 2010, dopo aver beneficiato di un sostanzioso restyling nel corso del 2014, la piccola monovolume della casa tedesca si arricchisce ulteriormente con l’arrivo del nuovo piccolo gioiellino sotto al cofano: il 1.6 turbodiesel, progettato in Italia da GM Powertain, che andrà a sostituire l’ormai datato 1.7 turbodiesel di derivazione Isuzu, che per il momento rimane a listino nelle sole versioni con cambio automatico. Per il resto la vettura rimane la classica Meriva che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare nel corso degli anni, per la sua abitabilità interna notevole, per l’abitacolo molto modulabile, senza dimenticare la caratteristica, rimasta praticamente unica sul mercato, delle porte posteriori ad apertura controvento: una bella comodità in quanto a facilità di accesso, ma anche, ad esempio, al momento di sistemare i bambini sul seggiolino. Con i 90° di apertura delle portiere, infatti, in termini di praticità, è un po’ come avere le porte posteriori scorrevoli.

Design e Interni: [xrr rating=4/5]

Stile: ha beneficiato da poco del facelift, e risulta ancora attuale e gradevole
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Come già anticipato, l’attuale Opel Meriva è fresca di lifting, dato che nel corso del 2014 si è concessa un trattamento che ne ha ridisegnato, ringiovanendoli, i gruppi ottici anteriori e posteriori, nonché calandra e paraurti anteriori. Il risultato è quello di una piccola monovolume, lunga 429 cm, che riesce ad esprimere uno stile personale e sufficientemente dinamico, pur essendo la fase di progettazione della vettura votata all’ottenimento della maggiore abitabilità interna possibile. Lo stile di questa seconda versione della Meriva, ispirato chiaramente ad Insignia ed Astra, si mantiene dunque ancora oggi piacevole, caratterizzato da quei tratti tipici che sin dal suo arrivo sul mercato la distinguono dalle concorrenti: la linea di cintura che in corrispondenza del montante centrale assume un andamento ondulato, e la classica “lama” nella parte bassa della portiera, elemento caratterizzante di quasi tutta la gamma Opel recente. L’esemplare in prova, peraltro, era gommato con dei bei cerchi da 17”, con ruote da 225/45, che contribuiscono non poco a dare un certo tocco di sportività alla vettura, oltre che ad influenzare positivamente il piacere di guida.

La parola d’ordine è “Flex..ibilità”
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La parola d’odine dell’abitacolo di questa Opel Meriva è flessibilità. O meglio, “Flex”, utilizzando il gergo della casa tedesca. Vi si accede come detto per mezzo delle “Flex-Doors”, le porte posteriori con apertura controvento, per accomodarsi sui sedili dotati del sistema “Flex-Space”: il divanetto posteriore, infatti, è formato da tre poltroncine singole ed indipendenti, garantendo così la massima modulabilità. Abbiamo poi il “Flex-Rail”, il mobiletto portaoggetti che scorre nel tunnel centrale, consentendo insieme agli altri numerosi vani portaoggetti di sistemare chiavi, cellulari, e quant’altro necessario per alleggerire le tasche. Completano la famiglia “Flex” il doppiofondo del bagagliaio “Flex-Floor” e l’ormai tradizionale portabiciclette opzionale integrato nel paraurti posteriore, “Flex-Fix”. Ma con tutta probabilità la più grande innovazione nell’abitacolo di questa nuova Meriva, introdotta con il restyling dell’anno scorso, è il nuovo sistema multimediale Intellilink, che segna un enorme passo in avanti rispetto al passato, grazie ad un interfaccia molto più semplice, perfettamente integrabile con gli smartphone, ed al software di gestione decisamente più veloce e reattivo. Infine la posizione di guida: pur trattandosi di una monovolume, l’ampia escursione del sedile consente, alternativamente, di adottare un’impostazione di guida più sportiveggiante, con il sedile non troppo alto dal pavimento, o una più turistica e rialzata come piace alle donne. In ogni caso, risulta molto comoda la posizione anch’essa rialzata della leva del cambio, sempre facilmente raggiungibile. Per quanto riguarda il bagagliaio, può vantare una buona capacità di carico di 400 litri in configurazione standard, che possono addirittura diventare 1500 reclinando i sedili posteriori. Pollice su, infine, per quanto riguarda materiali e finiture, manco a dirlo, da tedesca.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

Stupisce con un temperamento ben poco da monovolume
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La Meriva, alla guida, stupisce piacevolmente, tanto che ci si dimentica ben presto di essere al volante di quella che in teoria dovrebbe essere una paciosa piccola monovolume per famiglie o per signore. Saranno i 136cv del motore, sarà la gommatura abbondante, ma su un percorso guidato la piccola Opel si lascia guidare che è un piacere. Complice l’assetto per nulla cedevole, rollio e beccheggio, rispetto alla concorrenza, risultano infatti particolarmente contenuti. E poi lo sterzo è davvero un bel comando, con un buon carico, pronto e comunicativo quanto serve per sentire bene la strada. Il rovescio della medaglia di questa piacevolezza lo si paga sulle sconnessioni, dato che la Meriva, spesso, non risulta troppo gentile, specialmente su dossi ed asperità ravvicinate. Con tutta probabilità, optando per una gommatura meno aggressiva il quadro cambierebbe non poco, ma così allestita, in quanto a piacevolezza di guida, la Meriva non ha al momento rivali nel suo segmento. Sul piano del comfort, detto di una certa rigidità dell’assetto, si viene però ripagati dalla voce assolutamente discreta del 1.6 CDTI: a velocità di codice è quasi inavvertibile, tanto che il rumore dell’aerodinamica e del rotolamento degli pneumatici prevale su quello della meccanica. Bene, infine, i freni, con un attacco al pedale molto deciso, tanto che sulle prime bisogna farci un po’ di abitudine per evitare di inchiodare, mentre il cambio manuale a sei rapporti risulta ben manovrabile, anche se gli innesti di seconda e quarta marcia ci sarebbero piaciuti un po’ più spaziati.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4.5/5]

Il nuovo 1.6 diventa di diritto uno dei riferimenti della categoria
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Il nuovo 1.6 CDTI con passaporto italiano, dato che tutti i motori diesel di cilindrata medio-piccola del gruppo General Motors vengono progettati e sviluppati a Torino (nulla a che vedere con Fiat), è davvero un bel “motorino”. Sviluppato interamente in alluminio, è in grado di garantire una potenza considerevole: 136cv, un dato interessantissimo in rapporto alla cubatura del propulsore. Questo permette alla Meriva delle prestazioni decisamente brillanti, con la pratica dello 0-100 km/h che viene sbrigata sotto i 10 secondi, e la velocità di punta che sfiora i 200 km/h. E poi c’è la tanta coppia, 320nm, ben spalmata durante tutto l’arco dei giri motore, con la spinta che si attenua soltanto superati i 4000 giri/min. Ma il 1.6 CDTI promette di essere anche un motore ecologico, dato che rispetta già la normativa Euro 6, e promette di ridurre al massimo le richieste di gasolio.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Mantiene le promesse, e beve poco. Ma il conto da pagare al concessionario è un pò salato
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Promesse mantenute? Il dichiarato farebbe propendere per una risposta assolutamente affermativa, dato che si parla di richieste di gasolio nell’ordine dei 4.4 litri/100km nel ciclo combinato. Come sempre, nella guida di tutti i giorni, ben saprete che le percorrenze “reali” sono in realtà diverse dal dichiarato, ma ciò non toglie che la Meriva risulta comunque sempre piuttosto parsimoniosa. Facendo tanta città, rimanendo imbottigliati nel traffico, il trip computer indica consumi di circa 6,2-6,3 litri/100km, mentre basta uscire fuoriporta, su strade statali o in autostrada, per vedere le medie indicate scendere vicino ai 5 litri/100km, avvicinandosi così al dato dichiarato. Passando al capitolo listino, questa versione 1.6 da 136cv, al momento, è disponibile in due versioni: l’allestimento speciale Design Edition, e la top di gamma Cosmo, come la vettura in prova. Entrambe dispongono di una dotazione quasi “full”, dato che in pratica manca soltanto il navigatore. Però non costano poco: per portarsi a casa una Cosmo da 136cv bisogna staccare un assegno che parte da 24.400€ più accessori.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Comportamento stradale molto piacevole, motore davvero riuscito.Un pò rigida sullo sconnesso.

Opel Meriva 1.6 CDTI: la Pagella di Motorionline

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