Pirelli Sottozero 3 & Jaguar F-Type: il test
Sulle mitiche strade del Rally di Montecarlo
Una delle strade più belle e famose del mondo, con una delle vetture più belle del mondo. Giornata da non dimenticare quella trascorsa alla guida della Jaguar F-Type. Quasi 300 km d’autostrada solo per l’andata, per poi, una volta superato il confine, dirigersi verso Sospel, paese dal quale parte il Col de Turini, per i pochi che non lo conoscessero il percorso del mitico Rally di Montecarlo. Tutto questo per testare le Pirelli Sottozero 3, che hanno avuto il loro bel da fare per gestire i 380 CV del giaguaro, tra tornanti a ripetizione, curve a gomito e strade innevate. Molti di voi sapranno infatti che, dal momento che le gomme invernali sono diventate obbligatorie in numerose regioni d’Italia, anche i costruttori di supercar hanno dovuto adeguarsi a queste nuove normative, e molti di loro, tra i più prestigiosi, hanno scelto proprio le coperture Pirelli per gommare le loro vetture. Nel frattempo, oltre ad essere cambiate le leggi, sono cambiate anche le supercar, non più vetture da usare solo la domenica, ma proprio ogni giorno, come una normale berlina (vedi 911 e 458 a volontà in giro per Milano). Quindi, lo scopo del nostro viaggio, era quello di capire se queste coperture invernali oltre ad offrire una maggiore sicurezza in presenza di neve e ghiaccio, anche con basse temperature, riescono a mantenere inalterato il piacere di guidare una driver’s car.
LE IMPRESSIONI GUIDA
Deve necessariamente esserci qualche rotella fuori posto nel cervello dei piloti di WRC, capaci di guidare sempre al limite mostri da oltre 300 CV su queste stradine, per di più quando il fondo è innevato. Il Turini infatti è un continuo susseguirsi di tornanti e curve cieche più aggrovigliati di un piatto di spaghetti alla carbonara. Ma la cosa per certi versi più inquietante sono le parti rocciose proprio lì, ai margini della carreggiata, e i burroni di 30-40 metri, altrettanto ai margini della carreggiata, protetti da una misera staccionata di legno. Insomma, roba che se arrivi lungo a 15 km/h la butti giù senza troppi problemi. Dunque davvero zero margine d’errore, perché se si sbaglia si rischia davvero il “game over”, in tutti i sensi.
Che poi, proprio queste condizioni di strada sono quelle che mettono più sotto sforzo la gomma, tra asfalto molto ruvido e poroso, e curve che richiedono quasi tutte moltissimo angolo di sterzo. E poi, come non dimenticare i 380 purosangue inglesi, da scaricare sulle ruote posteriori. Ma comunque, nonostante tutto, le Pirelli Sottozero 3 si sono comportate esattamente come se la vettura avesse avuto delle gomme estive. La cosa più importante: zero effetto galleggiamento attribuibile alla spalla più morbida, derivante dal fatto che le gomme invernali adottano delle mescole più tenere rispetto ad una gomma tradizionale. Dunque piacere di guida quasi inalterato, con lo sterzo che mantiene sempre un’ottima comunicatività, ed una trazione sempre considerevole, anche spalancando senza riguardi in uscita dai tornanti. Ovviamente non saranno delle sportivissime P Zero, ma comunque queste Sottozero fanno davvero un figurone, tanto che siamo convinti che il 99% degli utenti, mettendosi alla guida, difficilmente riuscirebbe a capire se si tratti di gomma termica o meno. Che poi, proprio rispetto alle P Zero (gomma UHP), c’è il vantaggio, che si ritrova nella guida di ogni giorno, del comfort di marcia davvero ragguardevole, grazie alla poca resistenza al rotolamento, con conseguenti benefici in termini anche acustici oltre che di consumi. Insomma, un’invernale non potrà mai essere la gomma da track day, ma per la guida di ogni giorno, nelle stagioni fredde, con queste Sottozero c’è tutto da guadagnarci in termini di sicurezza, e praticamente nulla da perderci in termini di piacere di guida.
LE WINTER SOTTOZERO 3
Non sarà un caso se tra i costruttori che hanno scelto le Pirelli Winter Sottozero 3 figurano, tra gli altri, Porsche, Ferrari, Lamborghini e Pagani. Insomma, il non plus ultra dell’automobilismo. Questa gomma è stata infatti pensata per ottenere prestazioni al top, pur essendo un’invernale. Sono numerose le soluzioni innovative adottate per garantire il massimo del grip, a partire dalla mescola, con i polimeri funzionalizzati, che permettono di massimizzare l’aderenza in ogni condizione, migliorando le proprietà termiche, dinamiche e meccaniche della mescola . Abbiamo poi le lamelle 3D, pensate per “aggrapparsi” al meglio sui fondi innevati, nonchè il profilo della spalla ottimizzato, per garantire una maggiore durata chilometrica conseguente dalla minore usura. Le Sottozero 3 sono disponibili in misure che vanno dai 16″ fino ai 21″.
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