Addio scheda carburante, arriva la fattura elettronica

La novità a partire dal 1° luglio 2018

La scheda carburante è il modulo da compilare per richiedere la detrazione dell’imposta sulle spese per il rifornimento di carburante nel contesto della propria attività. Ma da luglio le cose cambiano
Addio scheda carburante, arriva la fattura elettronica

Addio alla scheda carburante. Per effetto della legge di Bilancio 2018, a partire dal 1° luglio 2018 i soggetti titolari di partita Iva non potranno più richiedere la deduzione dell’imposta dal loro reddito attraverso la compilazione della carta carburante.

Quindi, la detrazione Iva delle spese per benzina, diesel o gas sarà quindi possibile solo a fronte di un pagamento elettronico, effettuato tramite mezzi tracciabili come le carte di credito. Ma perché si è arrivati all’abolizione della scheda e cosa cambia da ora?

 

Cos’è la scheda carburante

La legge di Bilancio 2018 (legge n. 205 del 27 dicembre 2017) modifica la disciplina dei rifornimenti di carburante per le imprese e i professionisti, introducendo l’obbligo della fattura elettronica e dicendo addio alla scheda carburante.

La scheda carburante (o carta carburante) è stata introdotta nel 1977 (decreto del Ministero delle Finanze del 7/6/1977) e consiste in un modulo che va compilato dal soggetto titolare di partita Iva per richiedere la detrazione dell’imposta sulle spese sostenute per il rifornimento di carburante nel contesto della propria attività imprenditoriale o professionale. Ai sensi dell’art. 2 del Dpr 444/1997, la scheda carburante deve essere istituita per ciascun veicolo a motore utilizzato nell’esercizio dell’attività d’impresa, arte e professione, con cadenza mensile o trimestrale. Il veicolo deve risultare intestato al soggetto passivo d’imposta (ente, società, titolare della ditta individuale o professionista) oppure deve essere posseduto a titolo di locazione finanziaria, noleggio, comodato o simili, regolarmente documentato. Inoltre, l’adempimento dell’istituzione della scheda carburante deve ritenersi correttamente assolto solo se il documento contenga tutti gli elementi e le indicazioni previste nel modello allegato al decreto presidenziale. Infine, la scelta tra scheda mensile o trimestrale è assolutamente libera e svincolata dalla cadenza temporale di liquidazione dell’Iva. La scheda carburante deve contenere, anche a mezzo di apposito timbro, i seguenti elementi:

  • gli estremi di individuazione del veicolo;
  • la ditta, la denominazione o ragione sociale, cioè il cognome e il nome, il domicilio fiscale e il numero di partita Iva del soggetto d’imposta che acquista il carburante;
  • l’ubicazione della stabile organizzazione per i soggetti domiciliati all’estero.

Per i soggetti residenti all’estero e che hanno nominato un rappresentante fiscale in Italia, la scheda carburante deve contenere, anche a mezzo di apposito timbro, i seguenti elementi:

  • gli estremi di individuazione del veicolo;
  • i dati identificativi del soggetto residente all’estero e del rappresentante residente nel territorio dello Stato.

Dal 2011 la compilazione della scheda carburante non è più obbligatoria ai fini della detrazione, che può essere richiesta anche documentando le spese tramite pagamenti elettronici e quindi tracciabili.

 

Abolizione scheda carburante: cosa cambia

Cosa cambia con la nuova legge di Bilancio? La novità, in sostanza, è che la duplice modalità resterà in vigore solo fino al 30 giugno 2018. Oltre tale data, questa possibilità verrà meno e i titolari di partita Iva non potranno più richiedere la detrazione dell’imposta tramite la compilazione della scheda carburante. I costi del rifornimento di benzina, diesel e gas presso i distributori stradali saranno deducibili esclusivamente se il pagamento avverrà in maniera elettronica, tramite un mezzo tracciabile come le carte di credito, di debito o prepagate. Perchè si è arrivati all’abolizione? L’obiettivo della Legge di Bilancio 2018 è semplificare i rapporti tra il contribuente e il Fisco e, al contempo, contrastare l’evasione fiscale. L’abolizione della scheda carburante avverrà infatti dal 1° luglio 2018, contestualmente con l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica ai distributori stradali. Queste due misure mirano a contrastare le fruizioni indebite delle detrazioni dell’Iva da parte di imprenditori e professionisti.

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