ACI: Angelo Sticchi Damiani confermato presidente fino al 2024
Rieletto per il terzo mandato con oltre il 94% dei voti
Prosegue l’era di Angelo Sticchi Damiani alla guida dell’ACI. Con un consenso plebiscitario (oltre il 94% dei voti), l’assemblea dell’Automobile Club d’Italia ha confermato Sticchi Damiani presidente dell’ACI per il quadriennio 2021-2024. Per l’ingegnere e progettista leccese si tratta del suo terzo mandato alla vertice dell’associazione degli automobilisti italiani.
Digitalizzazione dei servizi
La conferma fino al 2024 consentirà a Sticchi Damiani di portare avanti il lavoro effettua in questi anni. Sotto la sua presidenza, l’ACI ha cambiato passo, con un significativo impulso alla digitalizzazione del PRA e l’avanzata progressiva attuazione, in collaborazione col MIT, del Documento Unico che unifica la carta di circolazione e il certificato di proprietà. Tanti i servizi di ACI per l’automobilista che sono stati resi digitali (tramite sito web o app per smartphone) come ad esempio il pagamento del bollo, il soccorso stradale, l’avviso di annotazione di un fermo amministrativo del proprio veicolo e l’avviso di scadenza della patente.
Impegno su sicurezza stradale, competizioni sportive e mobilità futura
Oltre che sul versante della digitalizzazione, Sticchi Damiani potrà continuare l’impegno dell’ACI anche sul fronte della sicurezza stradale con iniziative di ricerca, formazione e informazione, vedi creazione dei Centri di Guida Sicura. Di certo il presidente dell’ACI proseguirà anche nel suo lavoro volto a preservare e promuovere le competizioni internazionali e nazionali dell’automobilismo sportivo, a partire dal Gran Premio di Monza di Formula 1, comprese le competizioni storiche come Mille Miglia e Targa Florio.
Nei prossimi quattro anni sarà altrettanto forte l’impegno dell’ACI per comprendere, definire e attuare la mobilità futura. L’Automobile Club d’Italia continuerà ad avere un ruolo di primo piano nel processo di transizione della mobilità nel nostro Paese, cercando di dare ordine e impulso alla trasformazione delle mobilità in Italia grazie alla sua terzietà e alla sua natura da soggetto pubblico ma a base associativa.
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