ACI dichiara lo sciopero della benzina per il 6 giugno
Niente rifornimenti per protestare contro l'aumento dei prezzi
Niente paura. Non stiamo parlando dello sciopero dei benzinai. Questa volta sarebbero gli automobilisti a fermarsi e a non fare più rifornimento, sempre per protestare contro l’aumento continuo dei prezzi del carburante. Lo aveva già anticipato qualche giorno fa Angelo Sticchi Damiani, presidente ACI, al quotidiano Avvenire e la notizia è stata poi confermata ai nostri colleghi di SicurAuto, sulle cui pagine è stata confermata anche la data della serrata: il 6 giugno prossimo.
Si tratta di un mercoledì, tra l’altro seguente la festività del 2 giugno, che potrebbe aver portato molti italiani a fare qualche viaggetto approfittando (si spera) del primo caldo estivo. «Ci sentiamo sotto assedio e tartassati, dobbiamo dare segnali – ha spiegato Sticchi Damiani – L’ACI lo fa secondo il suo stile, in modo garbato per dire no ai rincari. Difendiamo il comparto automobilistico che sta andando in crisi.» Senza alcun dubbio un’iniziativa che promette di trovare molti consensi da parte degli automobilisti, anche se più importanti ancora saranno le partecipazioni. Aspettiamo di vedere i primi risultati per capire se una simile clamorosa iniziativa potrà davvero avere effetto sul caro carburante.
Sticchi Damiani, tra l’altro, ha voluto sottolineare come l’aumento sproporzionato del prezzo di gasolio e senza piombo finisca inevitabilmente per influenzare il mercato dell’automobile. I clienti italiani, infatti, preferiscono evitare le vetture di grossa cilindrata, la cui vendita viene inevitabilmente spostata all’estero, con danni economici per tutti, compresi per coloro colpiti dalla scarsa occupazione nel settore automobilistico.
Il messaggio dell’ACI riuscirà a raggiungere sufficienti automobilisti da rendere questa protesta efficace?
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