Alfa Romeo e Nurburgring: un binomio all’insegna della velocità

I record di Giulia e Stelvio nell'Inferno Verde

Sul circuito del Nurburgring, dove le auto corrono veloci per cercare di affermare la propria superiorità sulle rivali, Alfa Romeo ha saputo imporsi in epoche diverse, con i moderni record di Giulia e Stelvio che rispolverano la tradizione storica vincente del Biscione tra i cordoli dell'Inferno Verde.

Alfa Romeo sottolinea il suo stretto legame con il Nurburgring, il circuito tedesco chiamato anche “inferno verde” che rappresenta il territorio per eccellenza dove coltivare il piacere di guida e affermare la superiorità di un’auto sulle altre. 

‘Ring teatro di prestazioni al top

Sulla pista che si snoda per oltre 20 chilometri fra i boschi attorno a Nuerburg, Alfa Romeo ha dato prova della propria eccellenza in diverse epoche, contrassegnate da una superiorità che si rinnova nel tempo. Nell’era moderna grazie ai record stabiliti prima da Giulia e poi da Stelvio, il marchio del Biscione ha ottenuto un primato difficilmente uguagliabile: aver portato due modelli differenti, un berlina e un SUV, a primeggiare dove la guida è più sfidante e impegnativa.

I record di Giulia e Stelvio

L’Alfa Romeo Giulia, in coincidenza con la sua presentazione, fu in grado di fermare il cronometro sul tempo di 7 minuti e 32 secondi, presentandosi con un prestigioso suggello dell’eccellenza del progetto che c’è dietro la nuova berlina di Arese. Allo stesso modo è stato di gran livello la performance ottenuta da Stelvio, con un tempo di 7 minuti, 51 secondi e 7 decimi che ha migliorato di 8 secondi il precedente primato di categoria ed ha segnato un nuovo punto di riferimento per il mondo dei SUV di alte prestazioni.

Una storia vincente che inizia negli anni ’30

Giulia e Stelvio, entrambi nella versione più sportiva e potente Quadrifoglio Verde, rappresentano solo i capitoli più recenti della sportività e dell’eccellenza Alfa Romeo, le cui radici vincenti al Nurburgring affondano nel lontano 1932 quando la Tipo B monopolizzò il podio con Caracciola, Nuvolari e Borzacchini, o tre anni dopo con il trionfo di Nuvolari nel Gran Premio di Germania contro lo squadrone di casa di Mercedes e Auto Union. Venne poi l’epoca delle GTA e delle TZ e poi quelle nel Campionato Mondiale Marche, con le strepitose 33, fino alla clamorosa vittoria nel 1993 della 155 V6 Ti a suggello del trionfo nel Campionato DTM.

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