Alfa Romeo Proteo 2023: il progetto che dà lustro al prototipo coupé-cabrio del 1991 [PROGETTO ESCLUSIVO CON RENDERING]

Creatività, passione e accuratezza hanno guidato il suggestivo lavoro del designer Mario Piercarlo Marino

Nella storia degli ultimi decenni di Alfa Romeo c’è una concept car rimasta nell’ombra che avrebbe potuto avere un destino molto più fortunato e luminoso di quello che gli è stato riservato. Parliamo dell’Alfa Romeo Proteo, prototipo dall’elevato contenuto tecnologico che venne presentato al Salone di Ginevra 1991 con il chiaro intento di aprire la strada a un potenziale nuovo segmento di mercato, quello delle coupé-cabriolet.

Alfa Romeo Proteo 2023

Una concept car che abbiamo voluto rispolverare a oltre 30 anni dal debutto con un suggestivo progetto con render in esclusiva di Motorionline, firmato dal designer Mario Piercarlo Marino, che riporta in vita il prototipo di Alfa Romeo attualizzandolo ai nostri tempi, proponendo una Proteo moderna e tutta nuova.

Alfa Romeo Proteo 2023

La moderna Alfa Romeo Proteo

Con il chiaro intento di dare lustro al prototipo del 1991, l’Alfa Romeo Proteo 2023 modernizza il concetto di coupé-cabrio compatta e sportiva seguendo i più recenti stilemi del Biscione, con un design elegante e raffinato che si distingue per il frontale con i sei fari tondi, tre per lato, come sul concept originale ai quali si aggiungono appena sotto delle moderne e sottili strisce a LED, le linee tagliate sulla fiancata e il suo caratteristico tetto apribile completamente in vetro, con sistema motorizzato della capote in vetro elettrocromico autoscurante.

Alfa Romeo Proteo 2023

La moderna Alfa Proteo realizzata da Marino nasce dal telaio dell’attuale Giulia, dalla quale derivano anche una serie di elementi estetici come le appendici aerodinamiche, la griglia anteriore, la pinna sul bagagliaio e l’estrattore posteriore. Spunti presi in prestito dalla Giulia che si combinano armonicamente con le linee audaci di cofano, portiere, fiancate, bagagliaio e tetto che invece richiamano in modo esplicito il prototipo Alfa Romeo del 1991.

Alfa Romeo Proteo 2023

La raffinata carrozzeria esterna della nuova Proteo ci viene proposta da Marino in sette colori: Rosso Proteo, Grigio lucido, Nero opaco, Bianco opaco, Arancio e Verde Alfa. Per quel che riguarda dimensioni e proporzioni, la moderna Proteo misura 4,25 metri in lunghezza, 1,20 m in altezza e 1,88 m in larghezza, mentre il passo è di 2,67 m. In questo modo, Marino è riuscito anche a ricavare dello spazio, allocato dietro i sedili, di oltre 200 litri, dove è possibile alloggiare due valigie grandi che si bloccano a incastro e che si aggiunge a quello del bagagliaio posteriore che risulta di 130 litri con capote chiusa.

Alfa Romeo Proteo 2023

Il designer Mario Piercarlo Marino ha cercato di realizzare una carrozzeria che mantenesse fede al nome Proteo, antico Dio greco che cambia forma, concretizzando una vettura mutevole a seconda da dove la si guarda: basta cambiare prospettiva per scorgere linee e proporzioni sempre nuove. Un ricerca di armonizzazione stilistica che mantiene il DNA estetico della Proteo del 1991 ma rispettando gli attuali, e più stringenti, vincoli costruttivi in materia di sicurezza nelle normative in vigore in Europa e Stati Uniti. Così forme e tecnologie meccaniche contemporanee risultano essere concretamente realizzabili nell’attuale contesto di mercato, per una nuova Proteo che va ben oltre il concept, ma si propone come vero e proprio studio di fattibilità.

Alfa Romeo Proteo 2023

Interni in stile Giulia Quadrifoglio

L’impostazione dell’abitacolo dell’Alfa Romeo Proteo 2023 ricalca quella della Giulia Quadrifoglio, esaltando l’animo più sportivo della vettura con interni e plancia ripresi dalla berlina ad alte performance della Casa di Arese. Una chicca stilistica degli interni della nuova Proteo è costituita dall’elegante volante specifico a tre razze che riprende il disegno dello scudo anteriore della vettura.

Alfa Romeo Proteo 2023

Due motorizzazioni: 2.0 litri turbo 280 CV e V6 2.9 biturbo 510 CV

Per muovere la sua Alfa Romeo Proteo, Marino ha ipotizzato due differenti motorizzazioni. La prima, più contenuta e che consente alla coupé-spider di attestare il suo peso complessivo a 1.238 kg, prevede il motore turbo 2.0 litri da 280 CV di potenza e 400 Nm di coppia massima, abbinato al cambio manuale a 6 marce, per un’accelerazione 0-100 km/h in 5 secondi e una velocità massima di 255 km/h. La seconda opzione meccanica, più potente e che porta il peso dell’auto a 1.384 kg, è quella presente sulla Giulia Quadrifoglio, ovvero il V6 biturbo 2.9 litri che eroga 510 CV e 600 Nm, con trazione posteriore, permettendo alla nuova Proteo performance da supercar: sprint da 0 a 100 km/h in 3,5 secondi e velocità di punta di 320 km/h. Prestazioni superiori rispetto alla Giulia rese possibili dalla carrozzeria alleggerita e dall’elevata performance aerodinamica alla quale contribuiscono l’altezza ridotta di appena 120 cm e il piccolo deflettore sul posteriore che si solleva dal portellone posteriore un volta raggiunta la velocità di 150 km/h, ma sempre disinseribile.

Alfa Romeo Proteo 2023

La nuova Alfa Romeo Proteo realizzata da Marino ha dunque tutte le carte in regola per far sognare gli appassionati del Biscione e tornare ad accendere i riflettori su un prototipo che avrebbe meritato ben altro futuro e che è finito troppo presto nel dimenticatoio.

Il punto di vista del designer – INTERVISTA A MARIO PIERCARLO MARINO

Chi meglio di colui che ha dato concretamente forma a questo appassionante progetto da far luccicare gli occhi e battere il cuore a ogni alfista può farci addentrare nella genesi della nuova Alfa Romeo Proteo? Così abbiamo deciso di fare una breve intervista a Marino che proponiamo qui di seguito.

Nella gloriosa produzione di Alfa Romeo perché hai scelto proprio la Proteo per questo tuo progetto?

“Tutto nasce dall’imprinting. Sin da piccolo sono stato cullato nei viaggi e negli spostamenti a bordo di un’Alfa Romeo, mio papà ha sempre guidato Alfa Romeo. Erano gli anni d’oro quelli. Il rombo di quel motore era quello che mi faceva addormentare nei lunghi viaggi e che mi faceva emozionare quando papà accelerava forte. Il rombo rauco dei motori Alfa Romeo, quel tiro, ha sempre avuto qualcosa di speciale, ti segna  dentro. Sono emozioni indelebili, che non si cancellano e fanno parte della mia e della vostra vita. Quando ho visto il prototipo della Proteo per la prima volta ho capito subito che aveva qualcosa di speciale. Qualcuno doveva raccontare la sua storia, rimasta celata per troppo tempo. Una storia che ha cambiato in realtà il presente delle coupé-cabriolet, bisognava solo rispolverarla e darle voce”.

Alfa Romeo Proteo 2023

Qual è stata la sfida realizzativa più complicata nella creazione della nuova Proteo?

“Il progetto è durato mesi e solo grazie alla disponibilità del Museo Storico Alfa Romeo di Arese è stato possibile realizzarlo. Sono state molteplici le mie visite al Museo, ho partecipato a conferenze, raduni  storici Alfa al Museo con Alfa storiche in pista ad Arese… e quel profumo di benzina. Ho ritrovato una grande famiglia di appassionati, ognuno con una sua storia… insomma tutta l’atmosfera è stata fondamentale. E bisognava scavare a fondo, nella storia di Alfa Romeo. Per questo ringrazio profondamente il team del Museo, in particolare la dottoressa Raffaella Quaquaro che mi ha concesso di poter visionare l’auto reale. La Proteo era lì, di fronte a me, c’è stato un contatto diretto, ho potuto vederla, fotografarla, era viva. Non era esposta al pubblico in quei giorni, riposava nelle segrete stanze, in armonioso silenzio. Davvero emozionante. Quando ho realizzato le prime idee ho tenuto conto del suo passato. La Proteo nasceva dal telaio della 164, oggi invece la Giulia Quadrifoglio sarebbe stata la base ideale. Da qui nascono poi le criticità relative agli spazi, a quanto tagliare e accorciare il telaio, come le superfici della carrozzeria avrebbero dovuto unirsi e dialogare. Ero pieno di vincoli, avendo l’intenzione di seguire le regole costruttive moderne che fissano ‘paletti’ ovunque. Per ridare forma alla Proteo avevo davvero poco da poter modificare, ogni millimetro fa la differenza. In ogni caso doveva essere un progetto completo, reale e concretamente fattibile. In totale ho realizzato 39 varianti. Poi c’è la capote che merita un discorso a parte. Dover ridisegnare quel sistema mi ha fatto ragionare sul fatto che i designer e gli ingegneri fecero un lavoro perfetto. Quel sistema, la Fiat non l’ha mai brevettato, e ci fu letteralmente copiato e portato via dalle Case tedesche che usarono il progetto, praticamente già pronto, per brevettare le future coupé-cabriolet. Comunque è stata quella la parte più delicata, la capote”.

Alfa Romeo Proteo 2023

Perché hai pensato a una gamma con due motorizzazioni, un 2.0 Turbo da 280 CV e un V6 2.9 biturbo da 510 CV, per la tua Proteo?

“Semplicemente per poter collocare la vettura in due segmenti differenti sia di prestazioni che di fascia di prezzo. La versione da 280 CV è più leggera ed accessibile, capace di competere con rivali del calibro di Audi TT, Mercedes SLK, Ford Focus CC. La versione Quadrifoglio invece è davvero estrema, violenta, lì si sale di categoria”.

Alfa Romeo Proteo 2023

Pensi che per i tuoi prossimi progetti guarderai ancora in casa Alfa Romeo?

“Sarebbe bello realizzare una versione DTM, poterla anche inserire in qualche simulatore per vederla protagonista in gare e tornei virtuali, magari su ‘Assetto Corsa’. Di sicuro sarebbe divertentissimo e appassionante. Vediamo se qualche modder si farà avanti, interessato a realizzare una collaborazione”.

Abbiamo visto il video, semplice ma di effetto, a cosa ti sei ispirato?

“Andare a ridisegnare un’Alfa Romeo è quasi un peccato, nel mio piccolo principalmente è servito per ridare voce ad un progetto degli anni ’90 secondo me fantastico, che avrebbe meritato un finale diverso. Il video è stato volutamente semplice, ed è stato ispirato proprio dal Museo Storico Alfa Romeo, dove una splendida installazione di LED, chiamata DNA Alfa Romeo, accoglie i visitatori collegando tutti i piani del Museo con una suggestiva opera di luce e design. Ecco, io l’ho ridisegnata con l’intento di rimarcare il passaggio tra epoche diverse, dal passato al presente. Se non l’avete ancora fatto andate a visitare il Museo Storico Alfa Romeo, è un luogo davvero magico, dove si narra la storia italiana di un marchio davvero speciale e dove si torna anche un po’ bambini. Spero di avvicinare le persone, soprattutto i più giovani, a questa grande famiglia, a questo marchio che ci ha fatto sognare e che spero continui a farlo. Un grazie a tutti gli alfisti che mi sono stati vicini. In particolare ad Augusto Pellucchi che con la sua Alfa 75 ad ogni viaggio al Museo sembrava di tornare indietro nel tempo; a Giorgia Malorni (Instagram @giorginama95) una vera alfista (visitate la sua pagina) che mi ha accompagnato anche nelle giornate di pioggia; a Nicola Trivellato (Instagram @gigioracing) fidato consigliere; a La Chiave di Sol, luogo magico a Cascina Rossino dove ho trovato pace per molte idee; infine un particolare ringraziamento al mio club: Milano Historic Cars Club & Youngtimer Club Milano”.

Alfa Romeo Proteo 2023

Alfa Romeo Proteo 2023

Alfa Romeo Proteo 2023

La storia del concept Proteo

Mostrata a Ginevra come “vettura laboratorio” coupé-spider, l’Alfa Romeo Proteo avrebbe dovuto prefigurare un’auto destinata alla produzione di serie, e dunque al mercato, nell’arco al massimo di un triennio. Cosa che invece non avvenne, col progetto che fu fermato dal Gruppo Fiat, ritenendo la piccola sportiva poco remunerativa, quando il percorso di sviluppo e di industrializzazione erano ormai giunti alla fase conclusiva.

Fu uno stop inatteso quello all’Alfa Romeo Proteo, il cui nome che racconta la sua natura “trasformista” fa riferimento all’omonima divinità della mitologia greca capace di cambiare forma ogni momento. Così come Proteo nell’antica Grecia, questo particolare prototipo voluto dalla Casa di Arese sapeva mutare le proprie sembianze grazie all’innovativa capote in vetro a scomparsa totale, elemento più caratterizzante della vettura. Un sistema al cui sviluppo, insieme al Centro Stile Alfa Romeo e al responsabile del design del Biscione dell’epoca Walter De Silva, lavorò la Stola S.p.A., storica azienda torinese.

Alfa Romeo Proteo 1991

Carrozzeria interamente in carbonio aeronautico, capote in vetro pieghevole a scomparsa, motore a 6 cilindri e quattro ruote motrici e sterzanti: erano questi i principali e ardui diktat ai quali avrebbe dovuto rispondere il progetto Proteo.

L’innovazione del tetto in vetro a scomparsa

Risultato che venne raggiunto con la realizzazione della concept car Alfa Romeo Proteo che si mostrò in anteprima a Ginevra con le sue forme compatte e sportive, un abitacolo a 2 posti e il suo pezzo forte: il tetto in cristallo capace di scomparire dietro i sedili. Grazie alla capote in vetro elettrocromico, ripieghevole a scomparsa totale e a funzionamento idraulico, la vettura cambiava configurazione alla carrozzeria in appena 45 secondi, vale a dire il tempo necessario affinché, con un comodo pulsante posizionato all’interno dell’abitacolo, la Proteo aprisse o chiudesse il tetto mobile trasformandosi da coupé a spider e viceversa, senza dare l’impressione che poco prima potesse essere una o l’altra versione.

Alfa Romeo Proteo 1991

La particolarità del tetto in vetro a scomparsa della Proteo aprì la strada alle spider-coupé, facendo da antesignana alle future Mercedes SLK, SL e BMW Z4. Guardando al concept del Biscione, quella delle Case automobilistiche tedesche fu più di ispirazione, approfittando anche del fatto che ingenuamente Alfa Romeo non brevettò l’innovazione che i tecnici di Stola erano stati così bravi a progettare.

Con quattro ruote sterzanti, trazione integrale e V6 3.0 da 260 CV

La pioneristica capote in cristallo a scomparsa non era però l’unico elemento innovativo dell’Alfa Romeo Proteo. Il concept, realizzato sulla base della mitica Alfa 164 dell’epoca, il cui pianale Tipo4 venne accorciato allo scopo di aumentarne la rigidità torsionale, era dotato di sospensioni a smorzamento controllato elettronicamente e di sistema a quattro ruote sterzanti. A livello meccanico la Proteo venne equipaggiata con il potente motore V6 da 3.0 litri che erogava 260 CV di potenza, abbinato alla trazione integrale. Il prototipo, il cui peso si attestava a 1.470 kg, vantava un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6 secondi ed una velocità massima di 250 km/h.

Alfa Romeo Proteo 1991

Inoltre il concept Proteo portò al debutto una tinta sperimentale “rosso Alfa“, di tipo metallescente con accentuate caratteristiche di luminosità, che sarà per alcuni anni offerta in gamma con il nome “rosso Proteo” e particolarmente in voga sui diversi modelli dell’epoca tra cui 145, 146, 155, 164 Q4, Spider e GTV.

Copyright: Motorionline.com

5/5 - (489 votes)
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)