ANFIA: e-car non bastano, servono interventi urgenti per l’industria automobilistica europea
La filiera dell'industria auto italiana rilancia le proposte d'intervento del "Rapporto Draghi"

Mentre a Bruxelles è ripreso il Dialogo Strategico per discutere del futuro dell’automotive europeo, ANFIA, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, torna a ribadire la necessità di un rapido e incisivo piano strategico per il rilancio del settore.
Le e-car da sole non bastano
Commentando le recenti dichiarazioni della portavoce della Commissione UE, Paula Pinho, in merito ad una strategia industriale basata sulle e-car, ovvero auto elettriche compatte, a prezzi accessibili e di produzione europea, ANFIA sottolinea ancora una volta che, oltre all’importante apertura ad una nuova categoria di piccole autovetture, “l’industria automotive ha bisogno di un piano strategico che intervenga in maniera rapida e decisa sui fattori di competitività delle produzione di veicoli e componenti ben elencati ed evidenziati anche nel capitolo automotive del ‘Rapporto Draghi‘”.
L’associazione delle filiera automobilistica italiana auspica che dall’odierno incontro del Dialogo Strategico emergano proposte concrete per revisionare i target di transizione di autoveicoli leggeri e pesanti ed adottare misure di tutela del “made in Europe” a salvaguardia della competitività di un settore vitale e di interesse strategico per il Vecchio Continente.
Cosa propone il Rapporto Draghi per l’automotive
Le proposte d’intervento per il rilancio del settore automobilistico europeo contenute nel Rapporto Draghi sono riassumibili in dieci punti: garantire costi di trasformazione competitivi, a partire dall’approvvigionamento energetico e dall’automazione del lavoro; sviluppare un piano d’azione industriale dell’UE per il settore automobilistico, aumentando il coordinamento sia verticale che orizzontale nella catena del valore; garantire coerenza normativa, prevedibilità e un’adeguata tempistica e consultazione per la prossima regolamentazione, ed adottare un approccio tecnologicamente neutro nella revisione del pacchetto Fit-for-55; incoraggiare la standardizzazione; creare distretti di accelerazione per le tecnologie a zero emissioni nette dedicate all’ecosistema automobilistico; sostenere lo sviluppo di infrastrutture di ricarica e rifornimento; garantire l’attuazione di una politica digitale coerente per il settore automobilistico, che comprenda l’ecosistema dei dati e le esigenze di sviluppo dell’IA; sostenere progetti europei comuni nelle aree più innovative, come i veicoli elettrici europei a prezzi accessibili, le soluzioni di veicoli software-defined e di guida autonoma (SDV e AD) del futuro e la catena del valore della circolarità; colmare le lacune di competenze e rispondere alle esigenze di riqualificazione; livellare le condizioni globali e migliorare l’accesso al mercato.
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