Aston Martin Cygnet: l’utilitaria che vuol essere pulita

Aston Martin Cygnet: l’utilitaria che vuol essere pulita

Pretenzioso il nome, pretenziosa la calandra anteriore, pretenzioso persino il marchio che porta in seno al cofano anteriore. Si chiama Cygnet, ma, probabilmente, rispetto alle sorelle in listino, non ha lo stesso fascino da cigno. Piuttosto, da brutto anatroccolo. Eppure, mamma Aston Martin le muove lo stesso affetto che agli altri figli della medesima nidiata britannica. Sebbene, alla fine dei conti, la piccola utilitaria di Gaydon sia una Toyota IQ ammantata da signora, una borghese chirurgicamente resa aristocratica, una parvenu. Un homo novus, come avrebbero chiamato questo progetto, sprezzanti, i patrizi Romani.

Ma se persino voi la state pensando come uno degli sbagli madornali di un costruttore tanto nobile, non avete fatto i conti con le normative ecologiche del momento odierno: tanto per eiettare due cifre appena, così, per rendervi edotti del problema che Aston Martin s’è trovata a dover aggirare, le supercar DB9 e Vantage segnano un dato spaventoso, di emissioni parlando: 345 grammi di CO2 per chilometro la prima, 315 grammi la seconda.

Le alternative, le strade da scegliere di fronte a questo ostacolo, sono due: l’uno ramo della biforcazione avrebbe suggerito la soppressione dei propulsori V12, ma, con buona probabilità, ciò avrebbe scatenato orde di ribellanti in picchetto di fronte ai cancelli delle fabbriche, con lance, forche, bastoni e bombe incendiarie. Le seconda chance, invece, ha portato alla produzione d’una utilitaria, la piccola Aston Martin Cygnet, deputata d’ammazzare le emissioni, di abbassarle oltremodo rispetto ai livelli di quelle super vetture sopracitate. Prima che fossero gli ecologisti a picchettare l’entrata degli uffici di Gaydon.

Il costruttore, che ha scelto quest’ultima opportunità, ha percorso la sua strada con la raffinatezza britannica sanguigna: una vettura piccola, ma raffinata, che non pregiudica, alla fine del computo, le radici della maison, che non è un’automobile per tutti. Eccola, Cygnet. Se poi non piace, daremo la colpa a Madre Natura: pecora nera per emissioni, brutto anatroccolo per aspetto.

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