Audi A6 Allroad Quattro 3.0 TDI 204 CV, impressioni di guida
Lusso e comfort di livello assoluto
Commercializzata da circa un anno in Italia, l’Audi A6 Allroad Quattro guadagna rispetto alla precedente generazione una importante riduzione nei consumi, pari a circa il 20%, soprattutto grazie all’utilizzo dell’alluminio ed ai nuovi motori anch’essi molto più leggeri. La si nota subito per i passaruota con bordo in plastica nera ed il look da SUV. Le sospensioni pneumatiche consentono, nella modalità Allroad, di sollevare dal suolo la vettura di circa 6 cm in più rispetto ad una normale Audi A6, rendendola di fatto quasi un fuoristrada.
Tre sono le motorizzazioni diesel ed una sola benzina. Tutti i propulsori sono dei 6 cilindri a V di 90° di 3 litri. Tre gli step di potenza per i diesel, 204, 245 e 313 cavalli, 3 in più della versione benzina che si ferma a 310. Da segnalare che la coppia della Audi A6 Allroad TDI 313 CV è di ben 650 Nm, motivo per il quale è l’unica delle Audi A6 Allroad equipaggiata con un cambio Tiptronic a 8 rapporti, in grado di sopportare una coppia così importante. Per tutte le altre il cambio è l’S-tronic a doppia frizione e 7 rapporti, sportivo all’occorrenza con ritardi praticamente nulli durante le cambiate, ma utile al comfort di marcia nell’utilizzo normale, con un occhio di riguardo anche ai consumi. Di questa trasmissione solamente due cose non ci hanno convinto al 100%: la quasi totale assenza del freno motore e l’impossibilità di salire al rapporto superiore quando il software non lo ritiene opportuno, in entrambi i casi forse proprio per ottimizzare l’efficienza. In pratica ci è capitato di percorrere tratti di strada a velocità bassa e costante perché incolonnati nel traffico, con il motore a circa 1500 giri minuto. In queste situazioni verrebbe naturale passare alla marcia superiore per procedere ad un regime inferiore, ma il cambio non recepisce il comando, evidentemente perché influirebbe in negativo sul consumo di carburante.
La versione da noi provata è l’entry level, con “soli” 204 cavalli. Per un’auto di queste dimensioni e peso potrebbero sembrare pochi. In effetti, anche dopo una cura dimagrante così importante, sono circa 70 i chili persi, la Allroad resta un’auto di quasi 5 metri (494 cm per l’esattezza) e dal peso di oltre 2 tonnellate in ordine di marcia con guidatore ed un passeggero a bordo. Siamo invece rimasti piacevolmente stupiti dalle prestazioni di questa versione, davvero impressionanti. Lo 0-100 viene coperto in soli 7,5 secondi, ma la dote più importante è la ripresa, in gran parte grazie alla rapidità dell’ottimo cambio S-tronic e dalla coppia, il cui valore massimo è disponibile fin dai 1500 giri. Altrettanto sorprendenti sono i consumi, se in città occorre non esagerare con l’acceleratore per restare su livelli accettabili, in autostrada e su strade extraurbane non è difficile percorrere più di 15 km con un litro di gasolio, anche con una guida sportiveggiante. Alla guida lo sterzo è preciso ed il rollio, per ovvii motivi più accentuato di una normale A6, non influisce particolarmente sulla tenuta di strada, che è ottima.
Detto delle ottime doti tecniche di questa vettura, ciò che colpisce di più sono l’estetica molto migliorata, a nostro avviso, rispetto al modello che sostituisce, ma soprattutto il livello di finiture degli interni e la qualità e la cura nella realizzazione, davvero al top. La silenziosità è eccezionale e nella guida ci è capitato spesso di pensare ai frutti degli investimenti che la casa di Ingolstadt ha fatto per la ricerca del comfort acustico e della sonorità di tutti gli elementi a bordo. Il sound del motore diesel è davvero piacevole, quasi non si sente ai bassi regimi ed ha una sonorità gradevolmente sportiva quando salgono i giri. Ma è nelle piccole cose Audi che fa la differenza. Ad esempio il cicalino che segnala il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza ha un suono molto più soft e meno invasivo che su molte altre vetture, diventando insistente solo dopo parecchi secondi.
I materiali e gli accoppiamenti sono davvero vicini alla perfezione, la qualità si percepisce da ogni particolare, curato e mai lasciato al caso. Di esempi ne potremmo fare a decine. Ci è piaciuto, a titolo di esempio, il comando che consente di abbattere i sedili posteriori direttamente dal baule. Questo è ottimamente curato e ha un alloggiamento sulla sinistra chiuso da uno sportello ed uno aperto con una comoda rete elastica sulla destra.
Dobbiamo purtroppo segnalare l’assenza dell’ormai irrinunciabile presa USB per alimentare smartphone ed altri dispositivi ma, cosa più importante per una vettura di questo segmento, il quinto posto quasi solo di emergenza, con l’ampia console posteriore centrale che limita parecchio l’abitabilità e lo spazio per le gambe del quinto posto. La qualità è al top e si fa pagare, i prezzi partono infatti da circa 59.000 euro, mille in più per la best seller 245 cv, 62.000 per il TFSI benzina per arrivare a 65.000 per la versione a gasolio al top con 313 CV. Cifre che possono lievitare di molto se si attinge dalla lista dei moltissimi optional. Chi se lo può permettere può infatti modellarsi la propria A6 Allroad Quattro quasi come un abito sartoriale.
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