Auto a guida autonoma: per l’Italia, Torino è la zona designata per i test su strada
Da settembre, nella zona che va da Mirafiori Sud a San Donato
Ve ne abbiamo parlato da mesi, dei test per le vetture a guida autonoma che si sono susseguiti soprattutto negli States e nello stato dell’Arizona in particolare. Finalmente (o meno, dipende dai punti di vista) da settembre i test per i veicoli dotati di guida autonoma sbarcheranno anche in Italia con la compagnia Waymo che ha ricevuto il benestare della regione del Piemonte per poter usufruire del suo territorio. Un’area che per la precisione si estenderà da Mirafiori Sud fino a Corso Regina Margherita, toccando anche San Salvario, il centro città e San Donato.
Waymo, e i test di guida autonoma anche in Italia
I test sono resi possibili grazie ad un accordo che è stato siglato tra l’amministrazione comunale e 16 diversi partner nell’ambito del progetto ministeriale Smart Road. Diverse autovetture dotate di livrea apposita e alcuni sensori posizionati sulla carrozzeria circoleranno quindi per le strade piemontesi, raccogliendo dati es eseguendo rilevazioni su questi mezzi, per cercar dei mettere a punto i sistemi tecnologici riguardo alla guida autonoma. Questa risulta essere una vera e propria svolta per il futuro dell’automobilismo italiano, un grande salto in avanti verso quello che ci aspetterà da qui ai prossimi 10 anni.
“Siamo riusciti a delineare una zona di svolgimento dei test – spiega l’assessora all’Innovazione Paola Pisano – con l’obiettivo di avere una città laboratorio in cui far testare ai cittadini le innovazioni. L’area in questione è stata approvata dagli uffici comunali insieme alla polizia municipale, ma può ancora subire qualche modifica perché ora sarà allegata a una delibera di accordo con il ministero delle Infrastrutture“. Le variazioni potrebbero essere causate da esigenze di ricerca da parte delle case auto in questione, per poter soddisfare a pieno i requisiti di validità dei test e poter effettuare degli studi più accurati possibili. la città ha inoltre richiesto la possibilità di poter studiare al meglio dei percorsi che mettano in collegamento le maggiori aree di interesse come possono essere ospedali, aeroporti, stazioni e luoghi di aggregazione pubblica.
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