Auto elettriche, colonnine sempre più care: Adiconsum lancia l’allarme
Adiconsum: il costo delle ricariche è un freno all'espansione delle auto elettriche
In Italia il boom delle auto elettriche rischia di incontrare un ostacolo concreto e sempre più evidente: il costo delle ricariche pubbliche. Dopo anni in cui le tariffe risultavano convenienti, grazie anche a diversi abbonamenti, oggi i prezzi delle colonnine sono schizzati alle stelle, suscitando grande preoccupazione anche da parte di Adiconsum, che segnala come questo fenomeno possa frenare la diffusione delle auto a zero emissioni.
Adiconsum: il costo delle ricariche è un freno all’espansione delle auto elettriche
Secondo l’associazione, ricariche troppo care rappresentano un vero e proprio freno al mercato elettrico. Per fare un paragone, mentre in Spagna e Francia le ricariche veloci a 300 kW costano circa 0,29 euro/kWh, in Italia i prezzi partono da 0,44 euro/kWh con piani tariffari dedicati e possono arrivare a superare 1 euro/kWh nel caso di ricariche effettuate tramite app di terze parti (i cosiddetti eMSP), che applicano tariffe proprie sui servizi dei vari operatori.
Mauro Vergari, capo Dipartimento Reti e direttore dell’Osservatorio prezzi di Adiconsum, spiega che per rendere realmente accessibile la mobilità elettrica sarebbe necessario ridurre i costi: in AC il prezzo ideale dovrebbe oscillare tra 0,30 e 0,35 euro/kWh, in DC intorno a 0,40-0,45 euro/kWh, mentre in HPC sarebbe auspicabile scendere a 0,50-0,55 euro/kWh, contro gli oltre 0,79 euro/kWh attuali.
Una riduzione dei costi non significherebbe solo incentivare l’acquisto di veicoli elettrici, ma permetterebbe anche a chi non ha un box privato di godere dei vantaggi della mobilità a zero emissioni. In sostanza, prezzi più equi e sostenibili sono fondamentali per far crescere davvero la mobilità elettrica in Italia, rendendola più accessibile e vantaggiosa per tutti.
Seguici qui




