Auto ibride Plug-in: dal 2025 i test sulle emissioni diventano più severi

Le nuove normative sulle emissioni delle auto Plug-in Hybrid potrebbero rivoluzionare il mercato

Auto ibride Plug-in: dal 2025 i test sulle emissioni diventano più severi

A partire da gennaio 2025, entra in vigore il nuovo standard Euro 6e-bis, che sostituisce l’Euro 6e e si applicherà alle vetture di nuova omologazione. A partire dal 2026, tutte le auto in vendita dovranno rispettare questa normativa, costringendo i modelli esistenti a essere sottoposti a nuovi test di conformità. L’introduzione dell’Euro 6e-bis mira a rendere i test di omologazione più realistici, riflettendo meglio le condizioni di guida quotidiane. Le case automobilistiche avranno quindi un anno per adeguarsi alle nuove regole e garantire che i loro veicoli soddisfino i requisiti aggiornati.

Le nuove normative sulle emissioni delle auto Plug-in Hybrid potrebbero rivoluzionare il mercato

In passato, i test sulle emissioni venivano effettuati su una distanza simulata di 800 km, ma con l’introduzione dello standard Euro 6e-bis per le auto ibride Plug-in, questa distanza è stata aumentata a 2.200 km, rendendo i test più realistici. Ad esempio, l’analisi condotta dall’ICCT sulla BMW X1 xDrive25e ha mostrato un aumento delle emissioni, passando da 45 g/km a 96 g/km utilizzando i nuovi parametri. Inoltre, nel 2027, con l’introduzione dello standard Euro 6e-bis-FCM, la distanza di test aumenterà ulteriormente a 4.260 km, con un ulteriore incremento delle emissioni previste.

Le nuove normative sulle emissioni e i consumi delle auto Plug-in Hybrid (PHEV) potrebbero rivoluzionare il mercato, soprattutto per quanto riguarda gli incentivi e i benefici legati alle emissioni. Secondo l’ICCT, le emissioni delle PHEV aumenteranno, avvicinandosi a quelle delle Full Hybrid e Mild Hybrid e distaccandosi dalle elettriche. Di conseguenza, queste vetture potrebbero perdere attrattiva in termini di incentivi. Le case automobilistiche, che avevano puntato sulle PHEV per ridurre le emissioni di CO2 a livello di flotta e rispettare le normative europee, dovranno adattare le loro strategie nei prossimi mesi.

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