Industria dell’auto: la carenza di chip si fa sempre più grave

Diverse Case costrette a rallentare la produzione

In questi tempi difficili per il mercato dell’auto, che come l’intero settore industriale è duramente colpito dalle conseguenze delle pandemia in corso, oltre alla flessione delle vendite dell’ultimo anno il comparto automobilistico deve fare i conti anche con problemi di approvvigionamento di componenti elettronici.

Questo perché gran parte dei fornitori che producono semiconduttori, sulla spinta delle richieste del mercato degli ultimi mesi, hanno concentrato le proprie attività su componenti per l’elettronica di consumo, ovvero smartphone, tablet e computer portatili. 

Produttori ampliano le fabbriche

Non appena l’industria dell’auto è ripartita a pieno ritmo i fornitori hanno fatto fatica a ripristinare gli ordini della Case, non riuscendo a soddisfare a pieno le richieste. Si è così creato un collo di bottiglia, con una carenza di chip che va avanti da settimane, e che ha costretto diverse Case automobilistiche a rallentare, o in alcuni casi a fermare del tutto, la produzione per diversi giorni. Un problema che non sarà risolto in breve tempo, quindi col rischio di provocare una sostanziale contrazione della produzione globale, nonostante alcuni produttori di chip abbiamo già iniziato ad ampliare le proprie fabbriche per far fronte alle richieste. Secondo alcuni costruttori, come il Gruppo Volkswagen, il problema si protrarrà almeno fino all’estate. Motivo per il quale il colosso di Wolfsburg, al fine di ridurre la propria dipendenza dai fornitori asiatici, avrebbe chiesto ad aziende europee come Bosch e Continental di aumentare la produzione di chip. 

Effetti della dipendenza da fornitori di Cina e Giappone 

Forte è infatti la dipendenza dei costruttori di auto, ma non solo, dai fornitori di semiconduttori nei Paesi asiatici. Un problema, quello della carenza di componenti elettroniche provenienti da Cina e Giappone, che ha causato gravi ritardi nei piani di produzione di numerose Case, provocando anche lo stop di alcuni stabilimenti. Produzione ridotta in tre impianti nordamericani di General Motors, rallentamenti significativi in Ford e frenate anche in Italia, con uno stop di due giorni nella produzione della nuova Fiat 500 a Mirafiori. 

Produzione ridotta anche per le Case giapponesi

Anche i costruttori giapponesi sono costretti a fare i conti con la carenza di componentistica. Toyota per il momento è riuscita ad assicurarsi forniture per evitare ripercussioni sulla produzione a breve e medio termine, cosa che invece non si può escludere in futuro se la situazione non dovesse stabilizzarsi nel giro di qualche mese. Riduzione produttiva che invece ha già colpito Honda e Nissan, che hanno dovuto tagliare le stime sulle vendite, così come Mazda, che ha rivisto al ribasso la produzione di febbraio e marzo. 

5/5 - (1 vote)
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Auto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)