Benzina, toccato un nuovo prezzo record oltre gli 1,6 € al litro
Che la benzina aumenti sempre di più il suo prezzo è ormai diventato un luogo comune internazionale. Questa volta, però, è arrivato un nuovo record (negativo) di aumenti, che hanno ufficialmente superato in due casi gli 1,6 € al litro e anche dagli altri distributori l’aumento non è stato di molto inferiore.
Secondo quanto riportato dal Mattino di Napoli, citando la rilevazione della Staffetta Quotidiana, i distributori più cari in assoluto sono quelli della Esso e della Q8. I primi sono i leader indiscussi di questa classifica, con un prezzo medio italiano di 1,613 € al litro. I secondi, però, non sono certo da meno, arrivando a 1,6 € giusti per ogni dose di carburante immessa nei nostri motori. Come detto, però, la situazione non è molto più rosea dalle altre parti: alla TotalErg si arriva a soli 1,599 € al litro, quindi la differenza per l’utente finale è più che impercettibile. Ip si trova a 1,595 €, Tamoil fa pagare 1,587 €, Eni segue a 1,579 €, mentre Shell prezza a 1,578 €. La situazione sarebbe leggermente migliore secondo il Quotidiano Energia, che pone a 1,581 € al litro il prezzo medio del carburante in Italia per Eni e a 1,591 € per Q8. Il diesel è solo leggermente più economico: per il diesel si va da 1,459 euro/litro dell’Eni all’1,476 di Shell.
Ovviamente ciò che fa più arrabbiare i consumatori non sono tanto gli aumenti in sé, bensì la sensazione che questi siano effettuati nonostante i guadagni lordi delle compagnie siano in continuo aumento. Sempre secondo Quotidiano Energia «ormai da oltre un mese [i guadagni lordi sono] superiori alla media dei tre anni precedenti, ma non sembra arrestarsi la corsa dei prezzi al rialzo sulla rete dei carburanti italiana.» L’aumento di questi prezzi sarebbe dovuto in particolar modo alle nuove accise, che dovrebbero servire a coprire i costi riguardanti il fondo per lo spettacolo e l’emergenza immigrati. Come fa capire sempre il Mattino, però, quest’ultimo caso è già stato coperto da una passata accise di 0,4 centesimi, mentre quello inerente lo spettacolo ha già altri aumenti previsti per il 2012, il 2013 e il 2014. Il risultato, finora, è che si è passati da un pagamento complessivo di 571,30 € ogni mille litri di benzina all’attuale 613,20 €, vale a dire con un aumento di 41,9 € (4,19 centesimi per un litro di benzina) sul quale deve poi essere calcolata anche l’Iva. In altre parole gli aumenti della benzina non sono stati influenzati dal prezzo del petrolio, bensì dai costi fiscali. A questo punto l’Italia sarebbe il quarto paese più caro dell’Unione Europea per la benzina, dietro solo a Grecia, Olanda e Danimarca.
Secondo la Codacons, ogni automobile italiana pagherà circa 84 € in più all’anno. Se a questo aggiungiamo gli aumenti per gli altri costi di gestione, Adusbef e Federconsumatori calcolano un aumento di ben 488 € a vettura ogni anno.
Foto: Flickr
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…se poi ci aggiungiamo che da quando sono nato, i costi aumentano sempre nel periodo “vacanziero”….
Mafia, globale.