BMW X4 xDrive 30dA: X6 – 2 =X4, parecchi centimetri in meno, ma stesso appagamento e godimento [PROVA SU STRADA]

Tutto lo charme della sorella più grande, con dimensioni meno impegnative

La linea, inconfondibile, è quella della X6, concentrata in un corpo vettura da 4.60 metri. Sviluppata sulla base della X3, la X4 offre lo stesso charme e la stessa desiderabilità della sorella maggiore, senza lo svantaggio delle dimensioni king-size. Il tutto, amalgamato con il motore 3.0 sei cilindri turbodiesel, che in accoppiata al cambio ZF ad 8 rapporti, offre un piacere di guida sublime e delle prestazioni praticamente da supercar.

Dalle parti di Monaco di Baviera, non è certo una novità, sono dei maestri nel vederci lungo. Tra i primissimi a puntare sulle suv d’alta gamma, con il grandissimo successo della X5 – ormai giunta alla terza generazione – hanno poi stupito il mondo (automotive) con la X6. Un oggetto apparentemente privo di qualsiasi razionalità: tutto e il contrario di tutto. L’hanno definita SAC, ovvero Sport Activity Coupè. Certo, da che mondo è mondo, le parole sport e coupè hanno sempre viaggiato insieme, ma è dietro la parolina activity che si nasconde l’anomalia. Perché la linea da coupè, con la coda sfuggente, si sposa con una carrozzeria da suv, voluminosa e decisamente rialzata. Insomma, un controsenso bello e buono, ed è proprio per questo, probabilmente, che la X6 piace da matti, risultando da subito un successone. Da lì, il passo per la nascita della X4 è breve. Quest’ultima, infatti, sta alla X6 come la X3 sta alla X5. In parole povere, se vi piace la forma e l’originalità della X6, ma le sue dimensioni mastodontiche vi spaventano, nessun problema, perché adesso, con la X4, potrete ritrovarne lo stesso charme, lo stesso fascino, la stessa identica desiderabilità, il tutto concentrato in dimensioni più compatte. Quel tanto che basta per non renderla un pesce fuor d’acqua in un utilizzo (anche) cittadino. E magari, per riuscire a farla stare anche in garage.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

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Linea senza compromessi, per non passare inosservati. Originale e cattiva senza mezzi termini. O la si ama, o la si odia
Come detto, l’elemento chiave del successo della BMW X6 è sempre stato la linea, originale e fuori dagli schemi. E la X4, non poteva darsi altrimenti, ne richiama appieno le forme (forme così particolari che, come da tradizione, o le si ama o le si odia). La X6 e la X4, tra loro, sono così simili che, per un occhio poco allenato, almeno a distanza, non è immediato riuscire a distinguerle. In realtà, prestando attenzione, si scopre invece le dimensioni passano dai 4.90 metri di lunghezza per quasi 2 di larghezza della sorella più grande, ai 4.67 per 1.88 della più piccola X4. Una differenza di sostanza che, come anticipato, la rende molto meno impegnativa da gestire negli spazi ristretti. Guadando l’X4 con attenzione, lungo la fiancata, è poi facile ritrovare i lineamenti della X3, la vettura dalla quale prende in prestito l’ossatura. C’è da sottolineare, comunque, che l’altezza pronunciata, le fiancate alte ed atletiche, il cofano piuttosto alto ed imponente, fanno sembrare la X4 più grossa e voluminosa di quanto non sia in realtà (più grossa anche della stessa X3 dalla quale deriva). Ma, alla fine, è proprio questo il bello della vettura. Una presenza su strada massiccia, quasi imperiosa, che non passa di certo inosservata. Specialmente se l’allestimento è quello della vettura in prova: il più sportivo, “M Sport”, che significa paraurti anteriore con prese d’aria incattivite, codolini passaruota e minigonne in tinta con la carrozzeria, paraurti posteriore con estrattore e doppio scarico cromato. A ciò si aggiungono i mastodontici cerchi in lega opzionali da 20 pollici, che montano su delle altrettanto mastodontiche gomme da 275/35 al posteriore, per un’impronta a terra spaventosa (la spalla, all’anteriore, è invece da 40). Personalmente, infine, trovavo davvero sublime il colore blu, al quale le foto non rendono del tutto giustizia.

Interno: qualità e materiali al top, come anche l’infotainment. La plancia, però, non è quella “tipica” del nuovo corso stilistico BMW

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Trattandosi di un coupé (activity coupé, pardon), l’impostazione di guida non poteva che essere maggiormente sportiva rispetto alla X3. Il sedile di guida, difatti, è montato 2 cm più in basso rispetto al pavimento della vettura. Ciò consente di ottenere una posizione quasi da sportiva, con gambe ben distese, conciliandola al tempo stesso con un’altezza non indifferente rispetto dall’asfalto. Proprio quell’altezza che regala la piacevole sensazione di dominio di tutto ciò che ci sta intorno, che si ritrova in tutte le moderne suv, specialmente in quelle big-size. Per il resto, l’abitacolo della X4 ricalca appieno quello già conosciuto della X3 (modello non più freschissimo, a dire il vero). Proprio la condivisione della plancia con la X3 comporta, ad esempio, che lo schermo del sistema di infotainment, a differenza della BMW più recenti, è incastonato nella console centrale anziché sporgere dalla stessa ricordando un tablet. Ma la X4 riesce comunque a farsi perdonare l’interno non più freschissimo con una grande cura realizzativa e con un’ergonomia che ancora oggi risulta perfettamente al passo con i tempi. Non si possono che tessere lodi, come sempre, per il sistema di infotainment, ineguagliabile in quanto a moltitudine di funzionalità che si sposano con un’interfaccia assolutamente user-friendly. Dove la BMW X4 paga invece pegno per via della sua linea così sportiva è nell’accessibilità al divano posteriore, dove la linea spiovente del tetto non facilita moltissimo le operazioni di salita e discesa dalla vettura. Una volta a bordo, comunque, lo spazio è sostanzialmente paragonabile a quello offerto da una X3, e soltanto i passeggeri più alti di 180cm si accorgeranno dei centimetri in altezza venuti meno per via della linea da coupé. Soddisfacente il bagagliaio, che con 500 litri di capienza ne perde appena 50 rispetto alla X3. Vi si accede per mezzo del comodo portellone posteriore ad apertura automatica (di serie), ma la soglia di carico risulta parecchio alta da terra, con il rischio di rovinare il paraurti quando si carica qualcosa di pesante.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

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Ti conquista con un’agilità ed un piacere di guida da sportiva
Ancora una volta ci ritroviamo ad evidenziare come le parole sport e coupè mal si concilino, almeno sulla carta, con l’evidenza di un corpo vettura così voluminoso, con baricentro alto ed una massa superiore ai 1700kg. Eppure, quella che potrebbe suonare oggettivamente come una forzatura del marketing, viene in realtà smentita una volta in movimento. Nonostante l’impostazione, infatti, la X4 riesce davvero ad essere sportiva, con una agilità ed una reattività ai comandi inaspettate. Selezionando la modalità sport, infatti, la vettura garantisce sempre un gran bel guidare, con una tenuta di strada esagerata, trovando appoggi infiniti sulle enormi ruote da 20”. Ma, al tempo stesso, riesce anche ad essere sorprendentemente reattiva: a bassa velocità, giocando con angolo di sterzo e rilascio improvviso, è addirittura possibile sentir muovere la coda manco fossimo su una sportiva compatta. Sul guidato, comunque, non appena si esagera, emerge del prevedibilissimo sottosterzo che nulla toglie all’eccellente lavoro svolto sulla dinamica dagli ingegneri di BMW. Merito di ciò è sicuramente da attribuire all’elettronica, ed in particolare all’assetto adattivo che, selezionando le diverse modalità di guida, consente davvero di trasformare la vettura. La X4, infatti, oltre che offrire una guida (quasi) sportiva, riesce anche ad essere una eccellente compagna di viaggio. Sempre silenziosa, mai troppo brusca sulle sconnessioni, un incrociatore autostradale per viaggi velocissimi ed in totale sicurezza, grazie alla presenza di una serie di “diavolerie” elettroniche che la avvicinano parecchio all’idea di guida autonoma. Cruise adattivo, mantenimento di corsia, frenata d’emergenza, la X4 sembra quasi andare da sola. Da segnalare anche la presenza dell’head-up display, davvero al top per nitidezza della proiezione e per la quantità di informazioni. Note dolenti? La meccanica, come detto, è piuttosto silenziosa, e ciò, superati i 120km/h, consente di avvertire qualche fruscio di troppo proveniente dalla zona degli specchietti retrovisori. La forma della vettura poi, così massiccia, con la fiancata alta e le superfici vetrate ridotte, rende, specialmente in città, non sempre immediata la percezione degli ingombri.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=5/5]

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Motore e cambio accordati come un violino. Uno spettacolo
Che i recenti motori turbodiesel di BMW siano al top del mercato non ci sono dubbi di sorta. Ma la piacevolezza del 3.0 sei cilindri in linea, accoppiato al cambio ZF ad otto rapporti, è qualcosa di così eccelso che, quando la si prova, stupisce sempre come se fosse la prima volta. Accordati alla perfezione, il primo è corposo, pastoso, gagliardo in accelerazione e ripresa, con una spinta che non ti aspetteresti neanche su una sportiva. Il secondo fa esattamente quello che vuoi, sempre al momento giusto: morbido e delicato nelle circostanze normali, rapido e reattivo quando serve. I numeri dicono già parecchio: per la 30d come quella in prova i cavalli sono 258, che le consentono di coprire lo 0-100 in 5.8 secondi, eguagliando l’accelerazione di una M3 dei primi anni 90. Ma ciò che regala un gusto impareggiabile alla guida sono i 560nm di coppia. Per come vengono erogati, riescono addirittura a far sembrare i 258cv parecchi di più. Basta mettere giù tutto, e la X4 scatta in avanti con una spinta che bisogna davvero mettere in tensione i muscoli del collo per non finire sempre contro il poggiatesta. E la cosa più bella è che si tratta di una spinta che sembra non scemare mai, perché il 3.0 allunga con il piglio di un benzina sportivo e, non appena si passa al rapporto superiore (le marce sono 8), c’è di nuovo tutta la coppia, immediatamente disponibile, pronta a spingerti in un batter d’occhio a velocità da addio patente. Non è politically correct da scrivere, ma questa macchina, per come riprende e per come allunga, è un istigazione continua a sforare il limite dei 130km/h. D’altronde, basta distrarsi un attimo e già ci si ritrova sul filo dei 200km/h, in tutta scioltezza e con un filo di gas.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

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Consumi sorprendentemente contenuti, ma, con gli accessori, costa quanto un monolocale
A fonte di prestazioni così, e nonostante la massa che di certo non è quella di un fuscello, la X4 riesce a convincere anche sul fronte consumi. Può sembrare incredibile, ma si riescono a percorrere medie superiori ad 11 km/lt in città, che possono facilmente diventare 13km/lt fuoriporta, prestando un minimo di attenzione alla guida. Passando al capitolo listino, come starete già immaginando, tutto questo appagamento costa un accidenti. Per una X4 xDrive 30dA M-Sport ci vogliono circa 66.600€, che altro non sono che la base di partenza dalla quale ci si può spingere pericolosamente vicini agli 80.000€, attingendo a piene mani alla lista degli optional (come nel caso della vettura di specie). E’ anche vero che, volendo risparmiare, si potrebbe fare a meno del 3.0 in favore del 2.0 turbodiesel da 190cv (che rimane comunque un ottimo motore…ma quei 560nm di coppia e quell’erogazione valgono assolutamente l’extra-costo rispetto alla motorizzazione entry-level). Senza contare che listino ci sarebbe anche la 35dA da 313 cv. Meglio non provarla però, per evitare di innamorarsi, ancora una volta, di un motore che, dopo averlo provato, ti fa sembrare un po’ spompati anche i benzina aspirati più sportivi.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Il motore ed il cambio sono il meglio che possa offrire ad oggi il mercato. Appagamento a 360 gradi alla guidaPrezzo molto impegnativo, qualche fruscio di troppo in velocità.

BMW X4 xDrive 30d M-Sport: la Pagella di Motorionline

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