Carburanti: i prezzi mai così in alto dal 2015

L'aumento medio sfiora la doppia cifra

Nel corso dell'ultimo anno i prezzi alla pompa su base tendenziale sono aumentati di circa l'8% per quanto riguarda la benzina e di quasi il 10% per quanto concerne il gasolio.
Carburanti: i prezzi mai così in alto dal 2015

I prezzi dei carburanti tendono a salire sempre più: ne sono testimoni i dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi carburanti del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) che hanno accertato l’aumento vertiginoso dei prezzi alla pompa soprattutto in questi ultimi giorni. Nello specifico, i prezzi medi nazionali praticati in modalita’ “self service” sono indicatori inequivocabili di questa tendenza: benzina a 1,615 euro/litro e gasolio a 1,487 euro/litro. Ovviamente ancora più alti i prezzi in modalità “servito” che passano a 1,739 euro/litro per la benzina e a 1,614 euro/litro per il gasolio.

I prezzi appena descritti sono il frutto dei continui aumenti dei carburanti registrati nel corso dell’ultimo anno: l’ISTAT, difatti, ha fatto sapere che nel corso dell’ultimo anno i prezzi alla pompa su base tendenziale (da maggio 2017 a maggio 2018) sono aumentati di circa l’8% per quanto riguarda la benzina e di quasi il 10% per quanto concerne il gasolio. Una situazione che, almeno allo stato attuale delle cose, sembra non poter essere rovesciata.

Confesercenti, infatti, in una dichiarazione rilasciata all’ANSA, ha affermato: “E’ un fenomeno che, purtroppo, è destinato a continuare in mancanza di provvedimenti volti al contenimento della spesa per il consumatore finali. Si tratta di incrementi rilevanti, soprattutto se si considera che i rifornimenti di carburanti, in Italia, sono tra i più cari del vecchio continente: il delta rispetto agli altri paesi dell’Ue, per la benzina, è di 0,04 euro a litro”. E non è finita qua: “Attualmente si paga un litro di benzina, in media, 1,64 euro, di cui 1,02 di tasse, tra accise e Iva che insiste sulle accise, una vera tassa sulla tassa. Dati simili per il gasolio”. Per Confesercenti sarebbe necessario “tagliare subito le accise, magari a partire da quelle ‘paleo’ imposte sulla benzina prima dell’avvento dell’euro. E che valgono, se si considera anche l’Iva, 0,28 centesimi a litro. Cancellarle vorrebbe dire, per un’utilitaria, risparmiare 10 euro a litro”.

Non di diverso avviso il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, comunemente conosciuto come Codacons, che in una nota rilasciata a Rai News ha fatto sapere di voler richiedere l’intervento dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma (NAS): “Nelle ultime ore i listini di benzina e gasolio sono sensibilmente aumentati. Sulle quotazioni del petrolio pesa la tensione tra Iran e Stati Uniti, ma gli effetti sui listini alla pompa sono troppo veloci e danneggiano le tasche dei consumatori” per cui si tratta di “una speculazione che potrebbe configurare una forma di aggiotaggio, e per tale motivo chiediamo ai Nas di attivarsi per verificare come sia possibile che il prezzo alla pompa aumenti al solo annuncio di tensioni in Medioriente, nonostante il petrolio venduto oggi sia stato acquistato nei mesi scorsi, quando le quotazioni erano decisamente inferiori ai prezzi odierni”.

(photo credit: ANSA)

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