Caro carburanti, taglio delle accise prorogato fino al 18 novembre
Il Cdm approva l'allungamento dalla misura. Insoddisfatte le associazioni dei consumatori
Il taglio delle accise sui carburanti è stato prorogato fino al 18 novembre, allungando così la validità della misura in scadenza il 31 ottobre. La proroga è stata varata con un nuovo decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, nell’attesa dell’insediamento del nuovo Governo (iniziano oggi le consultazioni al Quirinale).
Il provvedimento, mirato a contenere i prezzi della benzina ponendo un freno ai rincari per gli automobilisti, manterrà il taglio delle accise a circa 30 centesimi al litro sui carburanti. L’intervento dell’esecutivo del premier uscente Mario Draghi prosegue sulla scia dei precedenti decreti, con una logica emergenziale fatta di continue proroghe di brevi periodi per affrontare l’aumento dei costi dei carburanti.
Le critiche di Assoutenti: “Servono interventi più incisivi”
Un approccio questo fortemente criticato dalle associazione dei consumatori che chiedono interventi strutturali e di lungo periodo. “Il taglio delle accise – ha affermato il presidente di Assoutenti Furio Truzzi – è una misura ormai superata e non più adatta ad affrontare l’emergenza prezzi in Italia, soprattutto alla luce della nuova risalita di benzina e gasolio alla pompa. La questione carburanti va affrontata con nuovi e più efficaci interventi, e ci auguriamo che il prossimo Governo sappia trattare il tema in modo più incisivo. Ricordiamo infatti che la crescita dei listini di benzina e gasolio ha effetti diretti sull’inflazione e sull’economia, determinando il rialzo dei prezzi di tutti i prodotti trasportati”.
UNC: “A novembre saranno guai”
Maggiore incisività viene richiesta anche da Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che commentando la nuova proroga sottolinea le preoccupazioni per ciò che ci attende nelle prossime settimane: “Per i carburanti, infatti, secondo il dato settimanale di martedì del Mite, non solo il gasolio ha sfondato nuovamente la soglia di 1,8 euro al litro, ma ha registrato il terzo maggior rincaro settimanale di sempre, oltre 9 centesimi al litro, pari a 4 euro e 68 centesimi a rifornimento. Un aumento dovuto al taglio della produzione di appena 100.000 barili di petrolio al giorno decisa a settembre dai Paesi Opec+. È evidente che a novembre, quando la riduzione salirà a ben 2 milioni di barili, saranno guai. Il nuovo governo, però, non potrà limitarsi a rinnovare fino a fine anno la diminuzione di 25 centesimi delle accise, ma dovrà ampliarla, anche retroattivamente”.
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