Citroen: il pensiero innovatore di André Citroën [FOTO]

Iniziando dagli ingranaggi a cuspide

La casa francese ricorda ancora il suo fondatore. Nell'anno ricorre il centenario del Doppio Chevron, un'epopea partita nel lontano 1919

Pensando già su larga scala, intuendo una possibile “democratizzazione” delle innovazioni, il lungo percorso industriale di André Citroën iniziò dal brevetto di un nuovo sistema di ingranaggi a cuspide. Questo ancor prima della laurea in ingegneria alla prestigiosa École polytechnique parigina. L’avventura del marchio Citroën sarebbe iniziata solo a distanza di alcuni anni, nel marzo del 1919.

Dall’acciaio passando per la Mors

Nel primo dopoguerra, in un clima ancora un po’ turbato ma spronato dalla vivacità di un’era moderna, nonché da altre scoperte industriali, la prima Type A 10 HP marchiata Citroën rappresentò un nuovo capitolo nella storia di André Citroën. Una delle prime auto storiche in grande serie. La concretizzazione di un sogno, che lo stesso André aveva già prima che scoppiasse il grande conflitto mondiale: un’auto accessibile a un vasto pubblico.
Tornando indietro nel tempo, uno dei concetti cari al fondatore della casa transalpina era: “Nel meccanismo del progresso non è tanto l’invenzione che conta, quanto la sua diffusione”, dunque un’espansione su ampia scala.
All’auto si arrivò per gradi, partendo inizialmente dalla realizzazione dei citati ingranaggi a cuspide, per poi interessarsi ad altre attività come la produzione di acciaio a taglio rapido, quindi nel 1908 prese la direzione di una celebre azienda automobilistica del periodo, specializzata in veicoli di lusso e da gara. Una società fondata dai fratelli Mors.
Attraverso il fratello Hughes, André Citroën trovò i finanziamenti necessari per risanare un cospicuo debito aziendale con le banche, secondo quanto raccontato. Denaro stanziato da un gioielliere di origini armene che amava correre con la sua Mors, da quanto emerso.
Rinvigorita per buona parte, André Citroën decise di riplasmare la società rendendola più industriale rispetto all’originario aspetto artigianale, in modo che sfornasse diverse vetture al giorno e non al mese. Il numero crebbe dai 120 modelli nel 1907 ai 646 nel 1910, ottimizzando e abbattendo gli stessi costi, quindi rendendo le vetture più accessibili. La notorietà dunque cresceva anche grazie a un successo nella competizione Parigi-Madrid, ma poi lo stesso André Citroën ridusse drasticamente l’impegno nelle competizioni, pensando al benessere stesso della sua clientela. Non si interruppe invece il cammino innovativo, con l’introduzione di nuove soluzioni già dal 1913, quando debuttò sulle Mors un’inedita distribuzione con valvole a fodero studiata da Charles Y. Knight e presa dalla fabbrica inglese Minerva. Un concetto che forniva maggior fluidità e silenziosità d’esercizio ai modelli, oltre che una maggior coppia a basso regime, secondo le indicazioni del tempo. Una soluzione proposta dalla versione con unità 2.1 litri, sino alla più poderosa 7.2 litri, senza distinzione. Nonostante questa “democratizzazione” dell’innovazione, le Mors restarono comunque delle vetture di fascia alta, mentre Citroën ambiva ad ampliare la fascia d’utenza. Sopraggiunse intanto la guerra nel 1914, ma questo non fermò il fondatore della futura casa francese, che non smise di sognare. Il resto è storia.

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