Colonnine ricarica: in autostrada potenza di almeno 100 kW
Le regole emanate dall'Autorità di regolazione dei trasporti
Le colonnine di ricarica in autostrada sono una delle principali infrastrutture da completare al più presto, per favorire la migrazione verso le auto elettriche. Per ora sono ancora in numero limitato in Italia, seppur in crescita, nel frattempo l’Autorità di regolazione dei trasporti ha emanato le regole da rispettare per i gestori.
Potenza minima e assistenza 24 ore su 24
Le colonnine dovranno avere “potenza nominale pari ad almeno 100 kW e, in ogni caso, “adeguata al prevedibile sviluppo delle capacità di ricarica dei veicoli nell’orizzonte temporale dell’affidamento”. Inoltre, il numero di punti di ricarica “dovrà essere adeguato al livello di traffico circolante sulla carreggiata servita”.
Il funzionamento delle colonnine dovrà essere garantito “tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24” e “garantendo l’assistenza alla clientela almeno da remoto, con possibilità di pronto intervento”, in caso ci sia qualche malfunzionamento o problema nell’effettuare la ricarica da parte dell’utente. Infine, l’Autorità si “riserva di disporre ragionevoli e proporzionate misure per la moderazione dei prezzi relativi ai servizi di ricarica dei veicoli elettrici”.
Almeno due operatori
Le colonnine dovranno essere di “almeno due CPO, assicurando il rispetto del principio di neutralità”. Di conseguenza, l’infrastruttura dovrà avere a disposizione colonnine di almeno due fornitori di energia, anche se ci sono delle deroghe nel caso “ragioni di natura tecnica” impediscano la presenza di più operatori, ma anche la possibilità di avere un secondo operatore “entro cinque anni” dopo aver installato un’infrastruttura con un solo operatore disponibile.
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