Colonnine ricarica: le regole per installarle in un condominio
Serve l'approvazione dell'assemblea per quelle comuni
Pur non avendo avuto ancora la diffusione immaginata, le auto elettriche o ibride plug-in sono in aumento e, di conseguenza, è sempre più d’attualità la necessità di avere un punto di ricarica presso la propria abitazione. Per chi vive in una villetta o in una casa singola non ci sono grandi ostacoli, più complicata la strada per chi vive in condominio.
All’interno di un box
La situazione più semplice è l’installazione in un box privato. In questo caso, il condomino dovrà informare l’amministratore dello stabile, in modo che quest’ultimo osservi le norme di sicurezza, ma non ci sono ulteriori passaggi. L’unica necessità è verificare che questa installazione non influisca sulla sicurezza del complesso.
Una colonnina condominiale
Più complessa la trafila burocratica, nel caso si voglia installare una colonnina comune. In questo caso, è necessaria l’approvazione dell’assemblea condominiale. Per ottenere l’ok, è necessario avere il voto favorevole della maggioranza degli intervenuti, con un numero di voti che rappresenti almeno un terzo del valore dell’edificio.
Una volta deliberata l’installazione potrà essere piazzata la colonnina, però, servirà definire le modalità d’uso. Se sono sufficienti per tutti i condomini non ci sono problemi, altrimenti sarà necessario prevedere delle turnazioni per l’utilizzo. Ovviamente, l’installazione dovrà essere effettuata da un tecnico specializzato e, inoltre, non deve recare problemi alla sicurezza, al decoro architettonico o all’utilizzo delle parti comuni del condominio. Altrimenti, non si può installare.
E se non si ottiene l’ok dall’assemblea? Il condomino può comunque installare la colonnina, ma completamente a proprie spese. Sempre se l’installazione rispetta i parametri precedenti legati a sicurezza e decoro. Se altri condomini vorranno poi utilizzare la colonnina, dovranno concorrere alle spese e alla manutenzione.
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