Coronavirus, Skoda produce mascherine FFP3 riutilizzabili con stampanti 3D

Dispositivi di protezione consegnati al sistema sanitario ceco

Skoda supporta il sistema sanitario nella lotta alla diffusione del coronavirus producendo mascherine FFP3 riutilizzabili, grazie ad un particolare processo di stampa 3D messo a punto con l'Università di Praga.
Coronavirus, Skoda produce mascherine FFP3 riutilizzabili con stampanti 3D

Anche Skoda, come molti altre Case automobilistiche, non sta con le mani in mano di fronte all’emergenza coronavirus. Il costruttore boemo è infatti impegnato su più fronti per supportare organizzazioni e istituzioni nella lotta alla diffusione del Covid-19.

Mascherine FFP3 prodotte con stampa 3D

Skoda, in collaborazione con il dipartimento di informatica, robotica e cibernetica dell’Università di Praga, ha sviluppato un processo di stampa 3D per la produzione di mascherine FFP3 riutilizzabili. Dopo l’avvenuta certificazione, il Ministero della Salute ceco sta distribuendo questi dispositivi di protezione individuali a medici, infermieri e ospedali.

I respiratori FFP3, sigla che identifica il più alto livello di protezione, vengono prodotti grazie alla messa a punto di un particolare processo di stampa che sfrutta le competenze e le tecnologia del centro di sviluppo Skoda di Cesana, solitamente impegnato nella modellazione e sviluppo di prototipi. Queste mascherine, grazie al filtro sostituibile, possono essere riutilizzate più volte.

Un parte inviata all’Italia

Dopo lo sviluppo e la successiva certificazione, la realizzazione di questi dispositivi sta procedendo a pieno ritmo, con una produzione
attuale di circa 60 respiratori al giorno. La condivisione del progetto con università e altre aziende private dotate di stampanti 3D simili, permette di portare la produzione giornaliera a parecchie centinaia. Alcuni esemplari di mascherine FFP3 in stampa 3D insieme a oltre 10.000 tute protettive sono stati inviati dal governo della Repubblica Ceca all’Italia.

Skoda, attraverso i suoi servizi di car sharing e la rete di concessionarie, ha inoltre messo a disposizione di volontari e associazioni oltre 200 veicoli e 150 scooter elettrici per la mobilità di chi è impegnato in prima linea nella lotta alla diffusione del contagio da Covid-19.

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