Mobilità a noleggio e in sharing: pandemia, crisi dei chip e guerra in Ucraina frenano la crescita

Nel primo trimestre del 2022 si è registrata una leggera ripresa dei tre settori

Mobilità a noleggio e in sharing: pandemia, crisi dei chip e guerra in Ucraina frenano la crescita

La guerra in Ucraina, la pandemia e la carenza di semiconduttori hanno rallentato l’avanzata della mobilità a noleggio e in sharing in Italia, secondo un nuovo rapporto pubblicato da ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici). Rispetto al 2019, si sono perse oltre 106.000 immatricolazioni, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro.

Il noleggio a breve termine e il car sharing restano i settori più colpiti. Il lungo termine regge molto anche grazie al boom dei privati con solo codice fiscale che hanno raggiunto ormai quota 100.000. La flotta di veicoli a nolo resta salda sopra 1 milione di unità e il settore si conferma leva strategica per la decarbonizzazione della mobilità italiana, potendo contare su quote crescenti di immatricolazione di vetture ibride plug-in (47% del complessivo) ed elettriche (30% del totale).

Per raggiungere gli obiettivi fissati dal Fit for 55, l’Italia ha bisogno di allineare la fiscalità dell’auto aziendale alla media degli altri paesi dell’Unione Europea. Le immatricolazioni complessive del noleggio sono passate da 482.000 unità dal 2019 (considerando sia le auto che i veicoli commerciali) a 376.000 nel 2021.

Noleggio a breve e a lungo termine e car sharing

Il noleggio a breve termine ha risentito fortemente della sostanziale scomparsa del travelling nella prima parte del 2021 e più in generale dell’assenza del tradizionale apporto proveniente dal turismo internazionale. Una stagione estiva positiva con clientela quasi esclusivamente nazionale ha consentito però di registrare una decisa crescita rispetto al 2020.

Guardando al periodo pre-pandemia, però, il settore ha visto dimezzarsi le attività (-51% dei noleggi) e ridursi di un terzo la flotta, i giorni di noleggio e il complessivo giro d’affari. La crisi dei semiconduttori ha poi fatto tutto il resto.

La forte riduzione della mobilità cittadina e il ricorso allo smart working in modo strutturale nella prima parte dal 2021 hanno caratterizzato l’andamento delle attività di car sharing, che hanno registrato una diminuzione rispetto al periodo pre-pandemia pari al 57%, passando da 13 milioni a 5,5 milioni.

Il noleggio a lungo termine, forte della stabilità del business e della continua espansione del canale dei privati, ha consolidato la crescita del giro d’affari con un fatturato complessivo di quasi 8,8 miliardi di euro. Parliamo di un aumento del 12% rispetto al 2020. È proseguita la crescita della flotta con un +5% che per la prima volta supera il milione di veicoli grazie un più ampio ricorso alla proroga dei contratti concordati con la clientela.

Ecco come è iniziato il 2022

Nel primo trimestre del 2022, il noleggio a breve termine ha evidenziato una leggera ripresa rispetto allo scorso anno. A differenza del periodo pre-pandemia, restano però negativi tutti gli indicatori: fatturato con un -4%, numero di noleggi con un -22% e giorni di noleggio con un -2%. Desta preoccupazione anche il crollo delle immatricolazioni (-70%) che certifica gli effetti della crisi di prodotto in atto.

Il giro d’affari del lungo termine è invece cresciuto del 9% nei primi tre mesi del 2022, anche grazie a una flotta aumentata del 7%, pur con vendite nuovamente in calo dell’8%. Nello stesso periodo, infine, il car sharing ha registrato un incoraggiante crescita del 50% rispetto al primo trimestre dello scorso anno che lascia ben sperare per il prosieguo dell’anno.

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