Dallara, Andrea Pontremoli: ‘Non credo nell’elettrico. Sono un po’ controcorrente’

La diffusione delle auto elettriche in Italia potrebbe causare problemi nella produzione di energia

Dallara, Andrea Pontremoli: ‘Non credo nell’elettrico. Sono un po’ controcorrente’

Negli ultimi mesi alcuni dirigenti automobilistici hanno rivelato di non essere molto d’accordo sul puntare esclusivamente sul 100% elettrico, ma di sviluppare anche altre forme di propulsione, come ad esempio l’idrogeno.

Anche Andrea Pontremoli – amministratore delegato di Dallara – è favorevole al non aver l’elettrico come unica soluzione di propulsione. Il dirigente ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il quarto appuntamento di “Dallara 5.0: il futuro prende forma”.

Parlando dello stop alle vendite delle auto endotermiche fissato per il 2035, Pontremoli ha ribadito le diverse problematiche energetiche legate alla transizione al full electric. L‘ad non crede molto nell’elettrico. Questo perché ci sono al momento due enormi problemi: l’inquinamento e la produzione di energia. Se questi due problemi non vengono visti insieme, non vengono risolti.

Andrea Pontremoli ha parlato nello specifico dell’Italia e del consumo di energia elettrica pari a 310 TWh all’anno. Se le 32 milioni di auto presenti in Italia diventassero tutte 100% elettriche, consumerebbero altri 310 TWh all’anno. Dunque, in questo caso sarebbe necessario raddoppiare la produzione di energia.

Ci stiamo creando un problema da soli. E il mondo dell’automotive, spinto dai politici, sta scivolando verso questa cosa e nessuno ha il coraggio di dire che non è possibile. E tutto è guidato dai politici che stanno interpretando male il loro ruolo. Io m’aspetto che un politico mi dia l’obiettivo ‘di inquinare zero, trova tu il modo di farlo’. Sarà con l’elettrico, l’idrogeno, la nitroglicerina… Però lascia fare all’industria l’industria. Se tu invece dici ‘devi andare in elettrico’, hai già fatto due cose: hai dato un commitment su una tecnologia e stai creando un problema energetico dall’altra parte. E cosa si sta facendo? Si riattivano le vecchie centrali a carbone che sono la soluzione meno efficiente che abbiamo per produrre energia”, ha detto Pontremoli.

Bisogna puntare anche sui carburanti sintetici e sulla Formula 1 come banco di prova

Il CEO di Dallara ha poi parlato dei carburanti sintetici, conosciuti anche come e-fuel. “Se guardate la Formula 1 noterete uno sponsor che compare sempre di più, Aramco. L’Arabian American Company, tra le altre cose, ha un campo fotovoltaico nel deserto in Arabia di 120 km per 120 km che produce qualche milione di chilowattora di elettricità che viene usata per separare l’idrogeno dall’ossigeno usando l’acqua del mare. Poi l’idrogeno lo combinano con la CO2. Mettono questa syntethic fuel nelle normali pipeline così da poterlo distribuire sui canali tradizionali del petrolio. Già adesso ci sono le taniche di benzina sintetica utilizzabile sui motori di oggi: va cambiata solo l’iniezione. Si può usare anche sui dieci o dodici cilindri e durante la combustione ri-immetti nell’atmosfera la CO2 che hai usato per la produzione: quindi dal punto di vista dell’anidride carbonica è neutrale”, ha affermato l’ad di Dallara.

Andrea Pontremoli ha concluso dicendo che la Formula 1 sarà “lo strumento” per trovare nuove tecnologie volte a migliorare il mondo e per dare agli appassionati la possibilità di continuare a godere dei motori a combustione interna.

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