De Tomaso è stata venduta dalla famiglia Rossignolo

Ombre, ombre e ancora ombre sulla storia di De Tomaso: l’avventura della famiglia Rossignolo, iniziata circa due anni fa, finisce in questo istante, con una nota laconica e molto poco dettagliata. Non c’è pace per il marchio di Alejandro De Tomaso, resuscitata dal suo sonno eterno ed ora costretta a fare i conti con crisi, mancanza di liquidità, cessione, dubbi e (poche) speranze. In una nota, Gian Mario Rossignolo e i figli hanno comunicato poche ore fa di aver ceduto la maggioranza di De Tomaso ad una società non specificata, tutto questo anche se il marchio non ha ancora iniziato la produzione del primo modello, De Tomaso Deauville, svelato al Salone di Ginevra 2011 un anno fa. Restano quindi con un pugno di dubbi i lavoratori dello stabilimento ex-Pininfarina di Grugliasco e dello stabilimento ex-Delphi di Livorno (in totale circa mille addetti).

Nella nota non viene spiegata la ragione per cui i Rossignolo hanno ceduto la maggioranza di De Tomaso. Non si legge, in questo comunicato, neppure il nome del compratore: gli ormai ex-proprietari hanno spiegato che si tratta di una cordata che agisce attraverso un istituto di credito, costituita da un gruppo di investitori già impegnati nel campo automobilistico. Probabilmente – secondo alcune indiscrezioni – si tratta di una società asiatica.

Che ne sarà quindi ora di De Tomaso? Secondo la nota, il nuovo socio ha apprezzato e già approvato il programma industriale dell’azienda e, inoltre, i Rossignolo manterranno cariche di rilievo all’interno dell’azienda. Tutto questo non basta a rassicurare Regione Piemonte ed organi sindacali, che hanno già chiesto risposte più dettagliate per tutelare i lavoratori: arriveranno, tra poche ore, quando saranno completati tutti gli adempimenti connessi alla cessione della maggioranza (l’ha promesso la famiglia Rossignolo nella nota).

Attendiamo, quindi, di poter conoscere e capire la situazione di De Tomaso.