La De Tomaso P72, nuova sportiva a tiratura limitata che segna il ritorno di un nome iconico, sarà spinta da un motore V8 di Ford con cilindrata di 5.0 litri e potenza di 700 CV e 800 Nm di coppia, abbinato al cambio manuale a 6 marce.
La De Tomaso torna in scena e lo fa con la P72. Il look rende omaggio alla P70 del '64 e richiama le sport prototipo del passato. Nell'abitacolo spicca il cambio manuale. Soltanto 72 saranno gli esemplari prodotti.
De Tomaso Pantera GT5-S del 1987 - Una vettura ultra rara che già di per sé farebbe lievitare le quotazioni e il valore, ulteriormente poi salito alle stelle dopo essere stata posseduta dal leggendario Carroll Shelby. Non ha importanza se questa sia senza motore e trasmissione, il nuovo proprietario doveva possederla a tutti i costi.
De Tomaso - La cinese Ideal Team Venture si è aggiudicata l'asta per l'acquisto della De Tomaso con un'offerta di 1,05 milioni di euro. Con la vendita alla società orientale, che ha due giorni di tempo per versare la cifra, svaniscono le speranze occupazionali dei 900 lavoratori complessivi degli stabilimenti di Grugliasco e Livorno.
La storica casa modenese De Tomaso, almeno secondo Auto Motor und Sport, avrebbe finalmente trovato un compratore. Si tratterebbe di una società svizzera, la quale ora prevede di riaprire la produzione entro il 2020 con un ritmo di 4.500 auto all'anno e uno stabilimento situato nei pressi di Torino
Trattativa De Tomaso ATS - Per salvare lo storico marchio automobilistico De Tomaso caduto in disgrazia l'ultima speranza si chiama ATS. Il piccolo costruttore novarese si è fatto avanti manifestando interesse per l'acquisizione del marchio. Il termine ultimo è quello del 4 gennaio 2014.
È stato arrestato Gian Luca Rossignolo, figlio di Gian Mario e amministratore delegato della De Tomaso. La casa di Modena ha dichiarato fallimento la scorsa estate e i proprietari sono accusati di aver trattenuto 7,5 milioni di euro di aiuti pubblici
La Reuters riporta che la BMW potrebbe essere interessata almeno ad entrare nell'asta che a metà ottobre deciderà il destino della De Tomaso, la casa di supercar dichiarata fallita lo scorso luglio
Continua il triste epilogo della De Tomaso, che dopo aver dichiarato fallimento vede il suo presidente Gian Mario Rossignolo arrestato con l'accusa di truffa ai danni dello Stato
Rinata nel 2009, De Tomaso è costretta ora a tornare nel dimenticatoio: il Tribunale di Livorno ed il Tribunale di Torino hanno decretato il fallimento ed hanno quindi chiuso il capitolo della famiglia Rossignolo, che avrebbe dovuto (senza riuscirci) portare l'azienda ai fasti di un tempo
De Tomaso, secondo quanto raccontato dal Corriere della Sera, è stata ceduta al Car Luxury Investment, ramo italiano del Hotyork Investment Group, cioè una società cinese che ha intenzione di mantenere intatto il programma stilato dai Rossignolo e di far rimanere la produzione in Italia
In una nota, la famiglia Rossignolo ha fatto sapere di aver ceduto la maggioranza di De Tomaso ad una cordata non meglio precisata, che sarà svelata nel dettaglio nel corso dei prossimi giorni. Mistero sulla sorte dei lavoratori e degli stabilimenti ed anche sul futuro del marchio
Il progetto di De Tomaso Deauville è stato (quasi certamente) venduto dal rinato brand italiano ad un ancora misterioso gruppo cinese (forse NAC), che lo produrrà con diverso marchio dal 2012 in Cina ad un regime compreso tra 150 e 200mila vetture all'anno.