Software truccati nei motori diesel: perquisizioni nelle sedi Suzuki, Stellantis e Marelli

Inchiesta tedesca su auto Suzuki dotate di presunti dispositivi illegali

Software truccati nei motori diesel: perquisizioni nelle sedi Suzuki, Stellantis e Marelli

Su mandato della procura di Francoforte sono state condotte alcune perquisizioni nelle sedi dei costruttori Suzuki e Stellantis, oltre che del fornitore di componenti Marelli in Germania, Italia e Ungheria. Perquisizioni, rese note dalla stessa procura della città tedesca, che puntano a far luce nell’ambito dell’inchiesta in corso in Germania sulla vendita di auto dotate di motori diesel contraffatti.

L’inchiesta sul presunto software illegale su oltre 22.000 Suzuki con motore diesel

A finire nel mirino degli inquirenti di un altro presunto dieselgate, come dichiarato dalla procura di Francoforte, ci sono oltre 22.000 vetture vendute di Suzuki che, secondo l’accusa delle autorità tedesche, avrebbero montato dei dispositivi illegali, utili a raggiungere risultati migliori nei test di laboratorio sulla misurazione delle emissioni rispetto a quelli “reali” nell’uso quotidiano, e per questo “non conformi alle norme antinquinamento europee”.

Il coinvolgimento di FCA e Marelli come fornitori di motore e software

Le auto Suzuki sotto accusa chiamano direttamente in causa Fiat Chrysler Automobiles (FCA), in quanto fornitore dei motori, e il gruppo Marelli che avrebbe fornito il software per le centraline di controllo delle emissioni incriminato. Alla luce poi della fusione tra FCA e PSA avvenuta nel 2021, si spiega l’attuale coinvolgimento di Stellantis.

Comunicazioni e dati software sono stati raccolti durante le perquisizioni effettuate a Heidelberg, a sud di Francoforte, a Corbetta (vicino Milano) e a Esztergom in Ungheria.

Stellantis: “Continueremo a collaborare”

Sulla vicenda è arrivata anche la nota ufficiale di Stellantis col quale il gruppo automobilistico conferma la massima collaborazione con le autorità: “FCA Italia è stata informata d una richiesta di fornire informazioni e documenti in relazione a ulteriori attività di indagine della Procura di Francoforte in merito all’utilizzo di software di controllo delle emissioni presumibilmente inammissibili nei motori diesel forniti alla Suzuki. Ciò fa seguito alle attività di indagine su accuse simili condotte nel 2020. La società continuerà a collaborare pienamente alle indagini in materia”.

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