Dieselgate: denunciati i vertici di Volkswagen per manipolazione di mercato
Viene contestato il ritardo nell'informare gli investitori
Non accenna a placarsi l’eco dello scandalo dieselgate che ha coinvolto la Volkswagen. Stando a quanto riportato dai media tedeschi, a procura di Braunschweig ha citato in giudizio l’attuale dirigenza della Casa tedesca per manipolazione del mercato.
Il pubblico ministero ha affermato di aver avviato una azione penale nei confronti dell’amministratore delegato Herbert Diess, dell’ex Ad Martin Winterkorn e del presidente del Consiglio di sorveglianza Dieter Poetsch, per aver informato deliberatamente in ritardo gli investitori sui rischi del dieselgate nel 2015.
Tramite un comunicato rilasciato dalla procura di Braunschweig è stato specificato come il ritardo abbia riguardato la mancata diffusione di informazioni dovute al mercato sui rilevanti obblighi di pagamento del gruppo, nell’ordine di miliardi, risultanti dalla scoperta del cosiddetto dieseglate e in tal modo l’aver influenzato illecitamente le quotazioni in Borsa dell’azienda.
Stando all’atto di accusa della procura tedesca, Diess, Winterkorn e Poetsch hanno avuto contezza del caso dieselgate tra il mese di maggio ed il mese di luglio 2015, ovvero con grande anticipo rispetto alla pubblicazione della Notice of violation da parte dell’autorità Usa avvenuta il 18 settembre 2015.
L’atto di accusa dovrà essere esaminato ed autorizzato dal tribunale di Braunschweig. Nel comunicato rilasciato dalla procura è stato infine evidenziato come la legislazione tedesca obblighi i vertici di imprese quotate in Borsa a rendere noti eventi rilevanti tramite comunicati ad-hoc pubblicati immediatamente dopo la presa di conoscenza dei fatti.
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