Dopo Opel, ci sono Citroen, Peugeot e Saab nel mirino di Marchionne

L’improvviso interessamento di Fiat per Chrysler e Opel ha evidenziato una forte volontà di impegnarsi in un progetto imprenditoriale su larga scala; ora che l’accordo con Opel sembra allontanarsi, tuttavia, ci si chiede verso quali altre mete si orienterà l’iniziativa Fiat. Fra quelle più papabili ci sarebbe il gruppo francese PSA, in cui convergono Peugeot e Citroen.
Se il legame con Chrysler sembra progressivamente indebolirsi all’interno di questo piano di espansione, un’alleanza con PSA potrebbe aiutare Fiat a riacquistare terreno, come riporta Automotive News.
La smania del CEO Marchionne di inglobare più aziende possibile sembra del tutto giustificata, di fronte alla teoria secondo la quale la crisi globale colpirà duramente le case automobilistiche, tranne sei giganti europei.
Un accordo con PSA, tuttavia, potrebbe risultare molto più difficile di quanto si pensi, soprattutto se si considera il sussidio di 3 miliardi di euro fornito al gruppo dal governo francese e i tentativi di acquisizione da parte di altre aziende, finiti in un nulla di fatto per via dell’atteggiamento indipendentista di PSA.
“L’ipotesi Opel tecnicamente non è chiusa, ma non dipende da noi. Se dal governo tedesco una telefonata arriva, bene, ma non la stiamo aspettando con ansia. Se arriva, arriva, altrimenti continuiamo a fare il nostro lavoro. Non parliamo di francesi, tra americani e tedeschi abbiamo già abbastanza da fare”, ha dichiarato Marchionne, minimizzando le ipotesi di un’alleanza con PSA. “Tutto è possibile, ma al momento non c’è niente in corso.”
Se nessuna di queste trattative dovesse andare in porto, Marchionne potrebbe tentare la carta di un altro brand General Motors, il marchio svedese Saab. La mancata acquisizione di Opel e PSA tuttavia lascerebbe Fiat in una posizione precaria: se da un lato una buona riuscita della negoziazione con Saab non risolleverebbe le sorti dell’azienda italiana, dall’altro essa non sembra avere scelta, al momento.
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