Dubai e il business delle auto di lusso abbandonate: un fenomeno dietro il quale spesso si celano truffe

I clienti inviano la caparra e le società spariscono col malloppo

Dubai e il business delle auto di lusso abbandonate: un fenomeno dietro il quale spesso si celano truffe

Dietro il fenomeno del business delle auto di lusso a Dubai e al loro “inspiegabile” abbandono in diversi casi si nascondono delle frodi finanziarie.

Supercar e fuoriserie sono comprate a rate e non venendo poi pagate regolarmente, vengono lasciate per strada, con relativa fuga dell’intestatario motivata dall’intenzione di evitare ripercussioni dalla finanziaria. In altri casi invece l’auto viene pagata, ma l’intestatario è pieno di debiti, affidandosi ad assegni postdatati o cose del genere, così abbandona il mezzo, fuggendo dal Paesi per evitare ripercussioni dei creditori.

Truffe anche ai danni di italiani

Truffe nelle quali spesso cadono anche gli italiani e al quale serve prestare attenzione come spiega Daniele Pescara, presidente di FenImprese Dubai (che in Italia conta 23.000 imprese iscritte) e fondatore di M.P. Consultancy LTD: “Alcuni improvvisati cacciatori di questi tesori a quattro ruote, che magari prima facevano mestieri di tutt’altro genere, pensano di reinventarsi broker di auto di lusso abbandonate negli Emirati Arabi Uniti. Ma sono solo specchietti per le allodole dai quali gli italiani vengono spesso ammaliati. Basti girare per i vari parcheggi sotterranei dei grattacieli di Dubai per rendersene conto”.

Nel solo deposito di Sharja, città a pochi chilometri da Dubai, si contano oltre 2.000 auto abbandonate: Bugatti, Jaguar, Mercedes, Bmw, Rolls-Royce, Ferrari, Bentley, Maserati, Lamborghini, tutte ricoperte dalla sabbia del deserto.

Supercar abbandonate a Dubai

“Ma da qui a guadagnarci qualcosa ce ne corre e bisogna stare attenti – spiega Pescara -. Persone oneste a Dubai, che fanno import/export di auto di lusso, perlopiù con la Germania, esistono, e sono queste ad avere i mezzi economici e logistici per poter guadagnare da questo mercato, chiuso ed inaccessibile ai più. Tuttavia, la maggior parte di coloro che propongono questo genere di affari lo fa perlopiù in cattiva fede”.

Si fanno inviare la caparra e scappano coi soldi

In questo business ci sono due tipologie di truffatori. La prima ha per protagonista il commerciante improvvisato (a volte anche con la complicità di concessionarie italiane) che pubblica la foto dell’auto abbandonata su internet e si fa inviare tramite home banking gli acconti dell’Italia per poi sparire con la caparra. Ad esempio propongono una Porsche 911 piena di polvere a 45.000 dollari (rispetto a un valore di mercato in Italia di 70.000), chiedendo 5.000 dollari di caparra ai quali aggiungono le spese per dazi doganali, Iva, trasporto e così via, finché l’ignaro compratore non si accorge di essere caduto in una trappola.

Il secondo tipo di truffa è quella messa in atto da presunti consulenti che con 6-7.000 dollari aprono delle società di import/export di queste auto di lusso abbandonate, promettendo guadagni elevati ma che, in realtà, sono solamente bufale.

Per evitare truffe e cantonate di questo genere è bene evitare gli “improvvisatori”, come spiega Pescara: “Che si tratti di supercar, real estate o di costituzioni di società a Dubai, il consiglio è sempre lo stesso: affidarsi solo al consulente più esperto del mercato, che si occupa solo di quel settore e che opera unicamente a Dubai. Solo così si può stare sicuri che tutto l’iter burocratico e l’intero investimento vada a buon fine e non si incorra in truffe”.

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