FCA accusata negli USA sulle emissioni, Marchionne: “La nostra moralità non è da discutere”

Si parla di un'eventuale multa da circa 4,6 miliardi di dollari

FCA accusata negli USA sulle emissioni – Dopo la notizia rimbalzata in tutto il mondo, su probabili irregolarità legate alle emissioni che riguarderebbero alcune vetture del Gruppo commercializzate negli Stati Uniti, giunge la pronta replica dell'Amministratore Delegato, apparso “molto disturbato” da come sia affiorato il caso
FCA accusata negli USA sulle emissioni, Marchionne: “La nostra moralità non è da discutere”

Dopo lo scandalo denominato “Dieselgate” che ha interessato Volkswagen, ora è il Gruppo FCA a replicare alla nuova segnalazione dell’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale americana, su presunte irregolarità nei dati delle emissioni riferite a circa 104.000 veicoli, secondo quanto emerso, dotati di un’unità Diesel di 3.0 litri e realizzati tra il 2014 e il 2016.

La notizia, affiorata ieri dopo essere stata diffusa dalla agenzia Associated Press, con pronta conferma da parte della stessa Epa, ha sollevato di conseguenza l’attenzione verso i titoli legati a FCA anche sui mercati, e allo stesso tempo ha richiamato l’attenzione dello stesso Amministratore Delegato del Gruppo, Sergio Marchionne, che ha subito chiarito: “La nostra moralità non è da discutere”, difendendo duramente l’integrità della società e dei tecnici che operano in materia. Rimarcando il concetto, Marchionne ha anche segnalato che: “nessuno è così stupido da cercare di montare un software illegale” all’interno della società che guida.

Sul versante opposto, l’Agenzia statunitense ha reso ufficiale una notifica per violazioni del Clear Air Act. Ciò sarebbe legato alla possibile presenza di un software che altererebbe i valori delle emissioni. Sistema che, in base a quanto riportato dai vari media, non sarebbe stato segnalato e risulterebbe presente su modelli di Jeep Grand Cherokee e i Dodge Ram spinti da motori Diesel di 3.0 litri. La società rischierebbe, in base a quanto emerso, una multa di circa 4,6 miliardi di dollari.

Sergio Marchionne dunque, replicando a quanto indicato dall’Epa, ha aggiunto che non vi è stata alcuna violazione e, nel caso giunga un’ipotetica sanzione, ha comunque sottolineato: “Sopravviveremo”. In ogni modo, ribadisce la volontà a collaborare con le autorità e l’amministrazione del subentrante Presidente Trump, anche perché, sempre in base alle notizie riportate sui media internazionali: “Dialoghiamo con l’Epa da più di un anno.” Inoltre, mostrando la sua contrarietà per le modalità e le tempistiche con le quali è affiorata la notizia. Marchionne ha precisato in particolare che: “Non c’è nulla in comune fra il caso Volkswagen e quello FCA”, e la stessa sezione americana del Gruppo auspica un immediato chiarimento della questione, alla luce anche delle tante informazioni fornite proprio all’Epa, sui sistemi e le tecnologie impiegate dall’azienda in tema di emissioni.

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